Debiti Cam in tribunale, parcella da 1 milione 

Spese per i consulenti del concordato. Angelosante: «Intervenga la commissione regionale vigilanza» 

AVEZZANO. Concordato fallimentare a costi «esorbitanti per il Cam»: la mega parcella, che sfiora il milione di euro, destinata ai consulenti di procedura per la costruzione del piano di salvataggio della società dell’acqua, schiacciata dal peso di un maxi debito di oltre 100 milioni di euro (al vaglio del tribunale), scatena l’ira del sindaco di Ovindoli e consigliere regionale della Lega, Simone Angelosante.
«Sono costernato», esordisce Angelosante, «per quella spesa abnorme, ennesimo salasso sulle casse di una società in condizione economica disastrosa, che andrà a gravare ancora sugli utenti. Qui urge fare chiarezza».
Per fugare ogni dubbio sulla spinosa questione, il consigliere regionale chiamerà in campo la commissione regionale di vigilanza. «Porterò questa storia al vaglio della commissione di vigilanza», sottolinea Angelosante, «dove il presidente e i vertici del Cam dovranno venire a spiegare i criteri alla base di quella maxi parcella da quasi un milione di euro per i consulenti che, a un primo esame, non trova alcuna giustificazione logica. Anche perché risulta che, in una situazioni più o meno simile in regione, il conto finale per la società è stato di gran lunga inferiore».
Qualche anno fa, infatti, a scegliere la via del concordato fallimentare (poi accolto dal tribunale di Pescara, a giugno del 2016) fu l’Aca che gestisce il servizio idrico per 64 comuni dell’area costiera: l’azienda acquedottistica pescarese aveva accumulato un debito di 92 milioni 126mila euro. In quel caso l’Aca fissò in 200mila euro il costo stimato per l’operazione del concordato, con una somma di 135mila euro per i professionisti.
Ma non finisce qui: il quantum della spesa globale destinata al pool di professionisti, esterni al territorio, potrebbe andare oltre i 952mila euro del patto iniziale. Per fronteggiare eventuali imprevisti in corso d’opera, infatti, la presidente del Cam, Manuela Morgante, ha accantonato, “prudenzialmente” un altro piccolo tesoretto: «100mila euro per le spese aggiuntive», ha messo nero su bianco, «relative ad ulteriori attività che saranno eventualmente svolte dagli stessi professionisti o da altri in corso di procedura».
Il costo finale della partita del concordato, quindi, potrebbe salire fino a 1 milione e 52mila euro, con l’aggiunta di un altro milione e 60mila euro destinato al lavoro futuro dei 3 commissari liquidatori e altri oneri di procedura. Per consulenti e commissari il pagamento è a prezzo pieno: il 100%. Meno fortunate alcune categorie di creditori: se il tribunale farà scattare l’omologa, approvata a maggioranza, potranno recuperare poco più del 30%. Per il sindaco e consigliere regionale della Lega, Angelosante, la questione va passata ai raggi X dalla Regione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA