Di Marco Testa: i 33 Comuni marsicani escano da Equitalia

Appello del presidente della Montagna marsicana ai sindaci «Meglio gestire autonomamente la riscossione dei tributi»

AVEZZANO. I 33 Comuni marsicani potrebbero rinunciare ai servigi di Equitalia. Per ora è solo una proposta, avanzata dal presidente della Comunità montana Montagna marsicana, Maurizio Di Marco Testa, ma è facile prevedere un’ampia adesione da parte dei sindaci del territorio.

Non a caso è stato fissato un incontro nei prossimi giorni.

«Riunirò tutti i 33 sindaci appartenenti alla Comunità montana», spiega Di Marco Testa, che è anche primo cittadino di Tagliacozzo, «per valutare la possibilità di uscire da Equitalia». La strada è spianata perché i Comuni «hanno il diritto, per legge, di non ricorrere a Equitalia per la riscossione di tributi locali e crediti insoluti, utilizzando le Comunità montane per pagare i tributi all’Agenzia delle entrate e all’Inps. Ci sono già esempi in Italia che hanno avuto grande successo».

«Considerato che la legge regionale 1/2013 ha previsto la soppressione delle Comunità montane qualora non aderiscano a Unione dei Comuni», precisa Di Marco Testa, «e, poiché tutti i 33 comuni della Comunità montana hanno stabilito di non costituire le Unioni, ma di andare in convenzione dei servizi, è possibile per i nostri Comuni montani, già fortemente penalizzati dallo spopolamento a causa dei pochi servizi, un ruolo più forte, autofinanziandosi in parte anche per i servizi resi».

Oltre al sociale, la Comunità montana potrebbe occuparsi, per esempio, della riscossione delle bollette dei canoni dell’acqua. «La mia proposta», afferma Di Marco Testa, «se accettata, permetterebbe di monitorare i pagamenti e i relativi pignoramenti. I sindaci, proprio perché conoscono personalmente il tessuto sociale ed economico, sono in grado di valutare caso per caso i disagi dei morosi. In un momento di forte crisi e difficoltà per le famiglie e per le imprese bisogna agire in sinergia, riportare fiducia e serenità nella società, mettere le imprese nelle condizioni di lavorare». In caso di accordo tra sindaci, verrà chiesto un incontro con la Regione.

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