Differenziata, due milioni per la piattaforma «verde»

L’impianto, operativo a marzo 2015, verrà installato nel capannone dell’Asm Potrà essere utilizzato anche dagli altri comuni del comprensorio aquilano

L’AQUILA. Una piattaforma per la lavorazione dei rifiuti differenziati, con stazione ecologica annessa, all’interno del capannone dell’Asm a Bazzano. La novità è stata annunciata ieri mattina, in una conferenza stampa, dal sindaco Massimo Cialente e dall’amministratore unico dell’Asm Rinaldo Tordera. La piattaforma, che sarà operativa entro il primo trimestre del 2015, potrà servire un vasto bacino di utenza, fino a 100mila persone ricadenti nei comuni del comprensorio aquilano. L’area attrezzata, la cui realizzazione costerà circa 2 milioni di euro, 587mila dei quali provenienti dal Comune e la parte restante finanziata dalla Regione, sarà dotata di impianti per la separazione, la pulizia e l’adeguamento volumetrico prima dell’immissione sul mercato del prodotto recuperato. Entrerà, invece, in funzione entro il mese di ottobre la stazione ecologica per il conferimento diretto da parte dei cittadini di rifiuti differenziati (ingombranti inclusi) da stoccare in attesa di essere avviati al recupero. La stazione potrà accogliere diverse tipologie di rifiuti, quali ad esempio sfalci e potature, ferro, metalli, carta, imballaggi, plastica, vetro, elettrodomestici.

«La piattaforma ecologica», ha spiegato Tordera, «potrà essere considerata di tipo intercomunale. Ciò significa che nasce per servire L’Aquila, ma che i rifiuti possono provenire anche dai territori limitrofi, secondo la pianificazione regionale e provinciale». Ma non solo. Infatti, nelle intenzioni di Tordera e Cialente, «i Comuni, potrebbero diventare soci e azionisti dell’Asm».

«Il sindaco», ha aggiunto Tordera, da poco alla guida della spa comunale, «mi ha chiesto un’azienda efficiente e una città pulita. Stiamo lavorando per raggiungere questi obiettivi». Tappa prioritaria sarà il contratto di servizio che prevede 14 milioni e mezzo di euro per raccolta, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti, ma che porta da 11 a 8 milioni le spese per il personale (ancora troppi gli amministrativi rispetto agli operai in servizio). Il disavanzo da sanare si aggira intorno ai due milioni di euro. «Se non riusciremo a razionalizzare la spesa e a coprire il disavanzo, la privatizzazione diventerà una strada obbligata», ha detto Cialente, aggiungendo però di avere piena fiducia nella possibilità di recupero dell’Asm. Il sindaco ha anche ventilato l’ipotesi, prevista con la nascita dei sub-ambiti provinciali, di costituire un unico consorzio – Asm, Aciam, Segen, Coges – per la gestione dei rifiuti. Quindi la questione del servizio «porta a porta». «Tra un mese partirà anche a Coppito e Cansatessa», ha chiarito Cialente, «ma il ritardo è notevole e siamo ben al di sotto della soglia preventivata del 65%». Nel mirino anche la scarsa collaborazione da parte dei cittadini. Da qui l’annuncio di controlli e sanzioni, «perché chi non collabora danneggia tutti» e della costituzione di una task-force contro le discariche abusive.

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