Disabili come attori Domani proiezione del film al Ridotto

Riprese girate nel capoluogo e in alcuni comuni marsicani Allestita anche una mostra fotografica sull’evento

L’AQUILA. L’handicap, come per incanto, è svanito e ciascun attore ha interpretato un ruolo. «La mano nel cappello», presentato all’Aquila nel Palazzetto dei Nobili, ha messo sul set le potenzialità e la passione cancellando la disabilità. Il film, che sarà proiettato domani in prima nazionale al Ridotto del teatro comunale, ha già visto il tutto esaurito per le tre proiezioni, di cui due aperte al pubblico alle 19,30 e alle 21,30. Nato da un progetto laboratoriale teatrale e audiovisivo rivolto a disabili psicofisici, il film è finanziato dal fondo 8xmille della Chiesa valdese e ha visto protagonista la Comunità XXIV Luglio «Handicappati e non» onlus dell’Aquila. Nel gennaio 2014 c’è stato il via con i laboratori di cinema e teatro, poi dal 23 aprile fino al 27 giugno sono state effettuate le riprese. Si è girato all’Aquila, ma anche nella provincia, con il set che ha toccato Collarmele, Calascio e Cerchio. Tutto il lavoro è stato messo a punto in un anno.

«La mano nel cappello» è stato diretto da Francesco Paolucci, scritto da Giuseppe Tomei, Luca Serani e dallo stesso regista, con le musiche del gruppo aquilano Malìa, montato da Stefano Ianni. A occuparsi della fotografia è stato Francesco Colantoni, l’organizzazione generale è stata affidata ad Anna Romano e Antonio Iacobone. Il progetto artistico innovativo della Comunità XXIV Luglio è stato presentato ieri dagli organizzatori Romano e Iacobone, dal presidente Gaspare Ferella, dal regista Francesco Paolucci, dagli attori Luca Serani e Matteo Di Genova assieme ai ragazzi disabili con la proiezione del trailer. Nella rappresentazione all’interno di una comunità di disabili tre volontari guidano la messa in scena del «Don Chisciotte». Provini, prove, assegnazioni delle parti, lettura del copione e la continua messa alla prova di volontari e disabili che, a pochi giorni dalla prima, rischiano che qualcosa possa mandare a monte tutto. Un lavoro corale che ha visto collaborare per quattro mesi circa sessanta persone sia per la realizzazione che per la partecipazione al film; hanno accarezzato l’ebbrezza del set tutti i ragazzi della Comunità, in particolare trentacinque attori speciali. Soddisfatto del lavoro il presidente della Comunità, Ferella. «Inizialmente pensavamo fosse una cosa più ristretta», ha spiegato, «poi è uscito fuori un bel lavoro. C’è stata una grande partecipazione e ci siamo divertiti. Tutti si sono impegnati con le proprie capacità: l’handicap in questo lavoro è svanito». Ha lodato le professionalità sul set il regista Paolucci. «C’è stata una rete di persone impressionante per professionalità, sia aquilane che abruzzesi, ma anche i volontari hanno lavorato come si lavora in un set cinematografico». Per l’attore Serani «ognuno ha interpretato un ruolo diverso da se stesso. È stata la mia più grande soddisfazione artistica». Oltre al film è stata messa a punto una mostra fotografica del lavoro sul set, che comprende oltre cento foto in bianco e nero, esposte al Palazzetto dei Nobili.

Alessia Lombardo

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