Ditte aquilane in crisi Il patto dei magnifici 7 

Confronto tra i candidati a sindaco nella sede di Confindustria, le proposte Tassazione semplificata, aree a burocrazia zero, caccia ai fondi europei

L’AQUILA. Semplificare la tassazione a carico delle imprese coinvolte nella ricostruzione, a partire da quelle locali. Costruire un progetto che favorisca la ripresa occupazionale, rappresenti un sostegno concreto per le aziende, attragga investimenti. Questi i punti condivisi dai sette candidati a sindaco per rispondere all’allarme lanciato dal delegato di Confindustria alla ricostruzione dell’Aquila Ezio Rainaldi in merito alla sofferenza delle ditte edili nel più grande cantiere d’Europa.
LO SCENARIO. In un contesto alterato dalla massiccia presenza di ditte non locali impegnate nella ricostruzione post-terremoto, il risultato è la sofferenza dei più piccoli, a partire dai subappaltatori. Naturalmente, il 60-70 per cento delle imprese è in difficoltà per mancanza di liquidità. Secondo alcuni dati divulgati dall’Ance a fine 2016, sono 1.436 le imprese iscritte alla Cassa edile della provincia dell’Aquila, di cui oltre l’80 per cento con un massimo di cinque dipendenti. Di queste, 875 hanno sede legale sul territorio, mentre ben 561 fuori provincia. Tuttavia, il 60 per cento delle ditte che lavorano alla ricostruzione arriva da fuori provincia. Dei 9.700 operai impegnati nei cantieri del cratere, solo 4.400 risiedono in loco, mentre 5.300 arrivano da altre zone. Naturalmente, il problema della crisi di liquidità non riguarda esclusivamente le imprese locali.
IL CASO SERTECH. Ne stanno facendo da mesi le spese alcuni colossi del mattone perlopiù del Nord Italia, con lavori per grossi appalti lasciati a metà. Il caso più eclatante riguarda la Sertech, un’importante ditta edile veneta di Mirano che aveva in appalto lavori di ricostruzione per decine di milioni riguardanti una dozzina di condomìni. Una situazione che, sempre dovuta a crisi di liquidità, ha prodotto problemi con pagamenti a fornitori, subappaltatori, oltre che al blocco temporaneo dei lavori.
LE IMPRESE LOCALI. Che i dati siano allarmanti lo dice anche uno studio di Apindustria, che parla di una morìa progressiva di imprese locali pari almeno a 60 (si parla di aziende edili che hanno da 2 a 15 dipendenti). L’associazione di categoria denuncia, del resto, da oltre cinque anni, un sistema in sofferenza «tra false dichiarazioni di pagamento, dichiarazioni autentiche estorte con formule ricattatorie, mancati controlli ma, soprattutto, mancata tutela». Per il resto, si deve fare i conti con il salasso delle imposte, a partire dal Cosap (Canone per l’occupazione del suolo pubblico).
IL DOCUMENTO. Di qui la proposta di Confindustria, lanciata attraverso un documento siglato, oltre che dal presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno Marco Fracassi, dai candidati Pierluigi Biondi (centrodestra), Carla Cimoroni (Coalizione sociale), Americo Di Benedetto (centrosinistra), Claudia Pagliariccio (Casapound), Fabrizio Righetti (M5s), Giancarlo Silveri (Riscatto popolare), Nicola Trifuoggi (L’Aquila Polis). I candidati s’impegnano a «incentivare la ricerca di risorse e fondi comunitari per l’area del cratere; proporre una rimodulazione del Masterplan; riformulare il Prg dei Nuclei industriali; applicare fattivamente il concetto di “aree a burocrazia zero”». Nel corso del dibattito, moderato dalla giornalista Monica Pelliccione, a cui hanno preso parte anche il direttore degli industriali Carlo Imperatore - oltre allo stesso Rainaldi - sono state affrontate diverse tematiche tra cui la situazione economico-industriale dell’Aquila, la sinergia con gli altri territori della provincia, il problema della carenza infrastrutturale del territorio, L’Aquila città della ricerca, la tassazione delle imprese, con particolare riferimento ai Nuclei industriali, i fondi del 4% e il ruolo del Comune nel processo di ricostruzione. Tra le soluzioni a sostegno delle imprese locali c’è la proposta di Pagliariccio relativa a favorire sgravi fiscali su Imu, Tasi e Tari a imprese che assumono aquilani e introdurre contemporaneamente prestiti a tassi agevolati per Pmi. Dal punto di vista fiscale, Di Benedetto ha invece suggerito di intervenire sulla duplicazione di imposta nel sistema Arap, mentre Biondi è intervenuto sulla necessità di contrastare l’evasione fiscale. Silveri e Trifuoggi hanno insistito per la riorganizzazione della macchina amministrativa e Righetti ha suggerito la verifica del bilancio. La visione di Cimoroni mette in relazione le imprese con le associazioni territoriali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA