palazzetto dei nobili 

Donne TerreMutate, domani apre la mostra fotografica

L’AQUILA. Domani alle 17 l’associazione Donne TerreMutate, in collaborazione con Off Site Art, inaugura la mostra “Come piccole tracce”, nella cornice dei sotterranei del Palazzetto dei Nobili. L’espo...

L’AQUILA. Domani alle 17 l’associazione Donne TerreMutate, in collaborazione con Off Site Art, inaugura la mostra “Come piccole tracce”, nella cornice dei sotterranei del Palazzetto dei Nobili. L’esposizione presenta i risultati del laboratorio di fotografia organizzato dall’associazione lo scorso anno e condotto dalla fotografa Claudia Pajewski, nell’allestimento a cura di Camilla Carè.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 al 10 marzo dalle 17 alle 20, dal 7 al 9 marzo anche dalle 10 alle 13.
Per TerreMutate il laboratorio di fotografia è stato un importante e originale passo in avanti nella promozione della “narrazione delle donne”, perché ha permesso di approfondire le relazioni con gli spazi collettivi che le donne abitano nel territorio, di riannodare i legami con la memoria, la cultura, i vissuti e i paesaggi. Preceduto dal percorso laboratoriale dedicato alla scrittura, quello sulla fotografia ha sperimentato un’altra modalità di racconto, che descrive il desiderio collettivo di condividere e scoprire nell’altra qualcosa di sé.
Scrive la fotografa Claudia Pajewski nel catalogo: «La fotografia è una solitudine condivisa tra chi fotografa e chi viene fotografato, un incontro alla pari circondato dal silenzio. Questo insegnamento mi è stato regalato più di 20 anni fa all’inizio del mio percorso professionale, e su questa strada le donne del laboratorio hanno scelto coraggiosamente di seguirmi, resettando ogni precedente aspettativa». L’idea di realizzare una mostra del percorso fatto si è concretizzata grazie all’incontro con Camilla Carè che ha curato l’allestimento. «”Come piccole tracce”», scrive Carè, «è arrivato inaspettato, come tutti i migliori regali. Sotto forma di libro fotografico formato A5, l’ho sfogliato con cura, perdendomi nei racconti di donne su vite di donne».