Dopo il Riesame Pirozzolo torna in sella

Ridiventa segretario generale del Comune e andrà da Mattarella, ma per i pm i sospetti restano

L’AQUILA. Carlo Pirozzolo torna in sella e già domani sarà in prima linea tra i dirigenti del Comune in occasione della visita all’Aquila del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il tribunale del Riesame, infatti, accogliendo l’appello presentato dall’avvocato Carlo Benedetti, ha annullato ex tunc la sospensione dall’incarico di segretario comunale disposta dal gip su richiesta della Procura. Per l’ente si tratta di una notizia importantissima visto che l’alto burocrate è il punto di riferimento della macchina comunale dato il suo ruolo apicale. Ma, secondo quanto si è appreso, questa pronuncia, per quanto perentoria, non sembra indurre l’accusa a chiudere il caso.

Pirozzolo, che comunque resta indagato nell’ambito di un’indagine della squadra Mobile, per turbativa d’asta, era finito nei guai insieme alla funzionaria Patrizia Del Principe nell’inchiesta della polizia su possibili scambi di favori e concorsi truccati, per il presunto tentativo di condizionare l’esito di un concorso per dirigente all’ex Onpi.

Le motivazioni sono state indubbiamente molto chiare su Pirozzolo. «L’incensuratezza», si legge nell’atto, «e la sua, per il resto, corretta condotta di vita, inducono a ritenere insussistente il pericolo cautelare già positivamente apprezzato dal giudice».

Il fatto che la Procura, nel corso dell’udienza del Riesame, si sia opposta alla revoca della misura cautelare lascia supporre che i pm intendano impugnare in Cassazione il provvedimento. Essi, nel loro ricorso al Riesame, avevano evidenziato, per esempio, delle incongruenze tra le dichiarazioni rilasciate dall’indagato.

«Nonostante le puntuali richieste del gip», è scritto nel ricorso dei pm, «su chi gli avesse fornito le materie di esame pubblicate sul bando di concorso per ricostruire il ruolo di direttore dell’ex Onpi, Pirozzolo non è stato altrettanto diretto nella risposta. Si è limitato a dire, in modo generico, che si era consigliato con una persona». Costui gli avrebbe riferito che era opportuno prevedere anche delle professionalità in campo socio-sanitario. Ma questo soggetto, poi interrogato dai magistrati, ha detto di non avere mai indicato nulla all’indagato. Per cui, per la Procura, i sospetti restano.

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