E' stato chiuso il convento di Ocre

Frati via dopo 500 anni Ieri la cerimonia d'addio 

OCRE. A fine messa, padre Quirino e fra' Nicola chiedono ai tanti fedeli venuti in chiesa di di uscire dalla porta principale del convento di Sant'Angelo d'Ocre, passando per il chiostro. Gli ultimi a varcare quella soglia sono proprio i due frati che, serrando i battenti per la consegna simbolica delle chiavi al Movimento celestiniano, si lasciano alle spalle oltre cinquecento anni di storia. 527 per la precisione.

I due francescani hanno deciso di congedarsi, in questo modo, dal convento di Sant'Angelo che, a partire dai prossimi giorni sarà affidato al Movimento celestiniano. Il consorzio garantirà, attraverso i suoi volontari e i giovani del servizio civile, una continuità nell'utilizzo della struttura. La comunità aquilana dei francescani, assicurerà inoltre il servizio liturgico di precetto, ma non sarà padre Quirino Salomone a celebrare la messa della domenica. Al frate, nominato rettore di San Bernardino, è stata affidata la celebrazione delle 12, in basilica.


Padre Nicola, invece, tornerà al suo convento di Lanciano, dove esiste una struttura ricettiva per religiosi anziani. Decine di persone sono intervenute alla messa di congedo. A conclusione della liturgia eucaristica, Padre Quirino ha salutato i fedeli con la voce rotta dal pianto. «Lascio questo convento al Movimento celestiniano», ha detto, «per affidarlo a tutti voi. Tutto quello che ho amato tra queste mura non mi appartiene», ha aggiunto, «sono contento di aver vissuto quest'esperienza e spero di aver lasciato questo posto un tantino meglio di come l'ho trovato».

L'emozione, per il frate, è tanta anche dal punto di vista affettivo. Attorno al convento si è stretto il forte abbraccio di una comunità locale che ha iniziato a frequentare la struttura in tutti gli incontri proposti dai francescani.


«In questi tre anni», ha raccontato padre Quirino, «io e fra' Nicola abbiamo vissuto dei momenti impegnativi e abbiamo celebrato la messa anche con la chiesa vuota».

 Poi, negli ultimi tempi, è cresciuto l'interesse intorno a questo convento. Spero adesso che la notizia della nostra uscita di scena dal convento dopo 527 anni, possa essere di stimolo per nuove vocazioni». Anche padre Nicola ha salutato i fedeli con grande trasporto. «Sono stato ordinato nel 1935, ora torno al mio convento d'origine in attesa che per me si compia il disegno del Signore». Le chiavi sono state consegnate, simbolicamente, a Paolo Giorgi, il presidente del Consorzio Celestiniano.