Ecco le discariche dimenticate

11 Aprile 2010

Rifiuti sotto sequestro da anni, rimpalli di competenze per le bonifiche

AVEZZANO. Discariche pericolose per l’ambiente e per la salute ricoprono i terreni del nucleo industriale. Alcune sono sotto sequestro da anni - quella più vasta è in via Galilei - ma nessuno interviene. I residenti sono preoccupati per il danno ecologico e temono incendi. Un’ipotesi preoccupante che provocherebbe una vera catastrofe su una vasta area della città.

LE DISCARICHE. A ottobre la situazione della discarica in via Galilei, nel nucleo industriale, scatenò una serie interminabile di polemiche. Si tratta di una vera bomba ecologica che si nasconde dietro alcuni capannoni, un grosso deposito abbandonato di rifiuti tossici a poche decine di metri dalle abitazioni di Borgo Incile.

Ci sono vere e proprie montagne di rifiuti tessili assemblati, residui plastici e una considerevole quantità di rifiuti tossici e nocivi in decomposizione, tra cui una distesa sterminata di pneumatici. Ma è solo una delle discariche che interessano il territorio del nucleo industriale. Il Comune ha bonificato quelle che si trovano su terreni demaniali, per le altre, però, il problema rimane.

LA SENTENZA. La discarica più pericolosa, quella di via Galilei, si trova all’esterno di un capannone di via Galilei gestito fino a pochi anni fa della società Effe System, dichiarata fallita nel 2005. Il giudice del tribunale di Sulmona nel 2005, dopo il fallimento, aveva disposto che il sindaco di Avezzano «ove sussista il concreto pericolo prospettato dal curatore, provveda nel più breve tempo possibile ad adottare tutti i provvedimenti opportuni per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi depositati sulla porzione di area occupati in passato dalla società, stanziando le somme necessarie all’affidamento dei lavori a una ditta esterna».

IL COMUNE. Subito dopo il suo insediamento, l’assessore all’Ambiente, Aureliano Giffi, ha affrontato la questione cercando di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Per lo smaltimento del sito sono necessari oltre 400mila euro. «Il Comune», afferma Giffi, «provvede quotidianamente a ripulire discariche abusive che si trovano su terreni pubblici. In questo caso», aggiunge, «la vicenda è più complessa perché quel sito è di natura privata. Comunque sia, non avendo a disposizione somme così elevate per quel tipo di intervento, a ottobre abbiamo chiesto l’intervento della Regione e stiamo attendendo i fondi necessari. A giorni avremo una risposta».

I RISCHI. Secondo la Forestale, il sito va ripulito al più presto anche se per ora non ci sono pericoli per la salute dei cittadini. Il vero pericolo, invece, è quello che si correrebbe in caso di incendio. Tutta la zona, secondo i tecnici, sarebbe invasa da diossina e i danni per i residenti e per le falde sarebbero irreparabili.

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