Ecco Rizzi, indagò sulle Brigate Rosse

Oggi s’insedia il nuovo questore che ha guidato il gruppo investigativo dopo l’omicidio Biagi

L’AQUILA. Un superpoliziotto alla guida della questura dell’Aquila. S’insedia stamani nel suo nuovo incarico nel capoluogo abruzzese Vittorio Rizzi, dirigente superiore della Polizia di Stato. Ieri, infatti, dopo una parentesi, breve ma intensa, di nove mesi, il dirigente generale della Polizia di Stato Giovanni Pinto ha lasciato il suo incarico per assumere le funzioni di direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere.

Rizzi, 54 anni, nato a Bologna, si presenta con un lungo e prestigioso curriculum. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze delle Pubbliche amministrazioni, comincia la sua carriera nel dipartimento di Pubblica sicurezza nel 1989, come funzionario addetto alla sala operativa della questura di Roma. Dal 1990 al 1992 è alla Divisione investigazioni speciali della questura di Roma; dal 1992 al 1997 è responsabile della Sezione criminalità economica e informatica dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia; dal 1997 al 2002 è a capo della squadra Mobile della questura di Venezia; dal 2002 al 2004 è responsabile del gruppo investigativo incaricato di far luce sull’omicidio del giuslavorista Marco Biagi a Bologna e poi capo della squadra Mobile di Milano, dal 2004 al 2007, quando viene nominato dirigente della squadra Mobile di Roma. Nel corso dell’attività svolta al Servizio centrale operativo ha diretto alcuni progetti investigativi internazionali. Ha inoltre partecipato a gruppi investigativi per la cattura di latitanti e per le indagini sulle stragi del 1992-1995 (Falcone, Borsellino e gli attentati di via Palestro a Roma, via dei Georgofili a Firenze). Dopo l’omicidio Biagi ha diretto le investigazioni che hanno portato all’arresto dei brigatisti rossi responsabili dell’attentato. A Venezia, Milano e Roma ha svolto indagini su gravi delitti. È stato, inoltre, direttore del Servizio Polizia stradale.

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