Ecosfera, Castiglione rimane tra gli indagati

Chiusa l’indagine sulla Regione: in 12 rischiano il processo. Filone-bis su Fontana Sotto accusa Andreola e Quarta. D’Alfonso nei guai per il porto di Pescara

L’AQUILA. A 6 mesi dagli arresti, squadra mobile di Pescara e procura dell’Aquila chiudono le indagini sulle presunte tangenti per gli appalti europei della Regione Abruzzo legati alla società Ecosfera spa di Roma: 12 gli indagati, compreso il vicepresidente della giunta regionale e assessore Pdl allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione accusato di associazione per delinquere e corruzione, e uno stralcio sulla ricostruzione dell’Aquila che resta ancora aperto con indagati gli architetti Gaetano Fontana, Enrico Nigris e Marco D’Annuntiis e altri 3 coperti da omissis. È questo l’ultimo passo dell’inchiesta Caligola che gira intorno al ruolo chiave della dirigente regionale Vanna Andreola, detta Zarina, e del socialista Lamberto Quarta, ex segretario della giunta Del Turco.

Sotto accusa. Gli altri indagati sono Duilio Gruttadauria, presidente dell’Ecosfera, e la moglie Annamaria Teodoro, Michele Galdi, marito di Andreola e consulente dell’Ecosfera e della Cyborg di Chieti, Corrado Troiano, socio della Cyborg e per gli investigatori «amico» e protetto di Castiglione, Mario Gay, presidente di una commissione di gara per un bando pubblicato dall’Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo con sede a Roma, Domenico Peca, presidente della Welfare Net ma ritenuto un prestanome, Bernardo Notarangelo, dirigente della Regione Puglia, Camillo Cesarone, ex capogruppo regionale del Pd, e Luciano D’Alfonso, ex sindaco Pd di Pescara. Castiglione, anche se la richiesta di interdizione della procura è stata rigettata, resta tra gli indagati: è coinvolto per presunti favori all’associazione di danza dell’ex compagna.

Tangenti-consulenze. Per la Mobile guidata da Pierfrancesco Muriana e per il pm Antonietta Picardi, l’indagine ha rivelato un’evoluzione delle tangenti: gli 8 indagati accusati di associazione per delinquere hanno costituito un’organizzazione per «condizionare» l’affidamento delle commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche e cioè consulenze e assunzioni clientelari.

«Cavallo senatore». L’inchiesta si chiama Caligola, prendendo in prestito un’intercettazione di Gruttadauria: «Il potere è imporre come senatore un cavallo». È lo stesso Gruttadauria in intercettazioni-confessioni, per l’accusa, a parlare di reati: «È proprio il cavallo di Caligola... cioè, io te lo metto lì perché io comando». Lo stesso Gruttadauria che, in uno sfogo con la moglie, dice: «Io, veramente, passo dalla mattina alla sera a fare cose che sono contro la legge». E ancora: «Io vado a Milano? Cosa faccio? Vedere se si può parlare, se si può convincere e coinvolgere il responsabile dell’Expò... vedere... tutti reati, tutti reati?».

Porto di Pescara. Se la parte riguardante gli appalti della Regione è concentrata sull’Aquila, c’è anche un’appendice che punta su Pescara: è un appalto da 51 mila euro sul Prg del porto affidato proprio all’Ecosfera in cambio, sostiene l’accusa, di 2 contratti da 46.400 euro offerti poi dall’Ecosfera – per il tramite di D’Alfonso – all’ex assessore Pd Massimo Luciani. «Una cortesia», così Quarta chiama gli incarichi dati a Luciani.

Fuga di notizie. Porta a Pescara anche la fuga di notizie che costa a Cesarone il coinvolgimento nell’indagine: «in concorso con uno più pubblici ufficiali» ancora senza nome e cognome, Cesarone ha anticipato a Quarta l’esistenza dell’inchiesta «aiutando lui e gli altri a eludere le investigazioni».

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