Facoltà di Medicina, critiche alla Asl

AQUILA. Si è riunito il consiglio della facoltà di Medicina e Chirurgia per discutere dei rapporti fra la Facoltà e la Asl L’Aquila-Avezzano-Sulmona. Per quanto riguarda l’attuazione dell’atto...

AQUILA. Si è riunito il consiglio della facoltà di Medicina e Chirurgia per discutere dei rapporti fra la Facoltà e la Asl L’Aquila-Avezzano-Sulmona.

Per quanto riguarda l’attuazione dell’atto aziendale il consiglio ricorda che «l’Universita è stata totalmente esclusa dalla fase di definizione del nuovo atto aziendale, ora la Facolta di Medicina chiede di poter partecipare attivamente alle diverse fasi di attuazione dello stesso nella speranza di attenuare, anche se sarà impossibile sanare, le criticità già evidenziate in relazione alla mancata valorizzazione della presenza dell’Università. Si stigmatizza, ancora una volta, il mancato coinvolgimento dell’Università nella riorganizzazione dipartimentale. Inoltre il mancato convenzionamento di Docenti Universitari di area clinica determina grave nocumento in generale alla formazione in ambito sanitario e in particolare alle scuole di Specializzazione. Questa discrepanza mette a repentaglio la sopravvivenza stessa di molti corsi di laurea e delle Scuole di Specializzazione. Questa situazione e stata sanzionata da una specifica sentenza della giustizia amministrativa che impone ad Asl ed Università il ristabilimento di principi di leale collaborazione e l’attuazione delle norme vigenti. Il pensionamento di docenti strutturati nel rapporto convenzionale ed il mancato convenzionamento di personale in sostituzione degli stessi» continua il documento della Facoltà di Medicina «hanno determinato notevole sofferenza di Unità operative complesse del San Salvatore con relativo aggravio del carico lavorativo assistenziale della Dirigenza medica delle strutture medesime quali ad esempio le strutture complesse di Pediatria ed Auxologia; Medicina Interna Universitaria I; Gastroenterologia; Reumatologia. Infine la mancata proroga per il 2013 di consulenze per convenzioni a titolo gratuito ha generato e continua a determinare difficoltà che si ripercuotono inevitabilmente sull’attività assistenziale per le specificità dell’apporto fornito gratuitamente da colleghi in osservanza al disposto dell’accordo attuativo vigente, non avendo l’Azienda provveduto a trovare altre forme per riconoscere una minima retribuzione al personale che sin dal 2004 ha offerto gratuitamente la propria professionalita. Il consiglio ribadisce la necessità di convocare con carattere d’urgenza, la Commissione paritetica Asl/Università o altro tavolo ad hoc istituito».

©RIPRODUZIONE RISERVATA