Fine lavori entro l’anno per Palazzo Margherita 

Variante da 700mila euro per il consolidamento della sede storica del Comune La Torre civica sarà rimessa a punto con la sostituzione della scala in legno

L’AQUILA. Circa 700.000 euro in più (netti) per i lavori e chiusura cantiere entro il 15 dicembre 2020.
È quanto emerge da una variante in corso d’opera relativa al consolidamento e al recupero di Palazzo Margherita, la storica sede del Comune dell’Aquila.
LA VARIANTE. La variante è ora all’attenzione del Genio civile e, in attesa dell’approvazione, i lavori vanno comunque avanti nelle parti non interessate dalla variante. Il costo maggiore è “ammortizzato” dalle somme che erano comunque a disposizione dell’amministrazione comunale per la ricostruzione di Palazzo Margherita.
Nella perizia viene spiegato nel dettaglio il perché si sono resi necessari interventi aggiuntivi rispetto alle previsioni iniziali (cosa peraltro abbastanza frequente quando si interviene su edifici storici).
La sala consiliare, che nel progetto originario era stata prevista al secondo piano, ora viene riportata al primo piano dove è sempre stata e dove c’è il famoso affresco del pittore aquilano Fulvio Muzi.
Tra l’altro, con la sala consiliare al secondo piano, non sarebbe stato possibile riutilizzare “l’arredo ligneo e gli stalli originali”.
I lavori a Palazzo Margherita sarebbero dovuti terminare giusto un anno fa.
Ma già nell’aprile del 2018 c’era stato uno stop a causa di alcuni rinvenimenti archeologici e alla necessità di fare «approfondimenti conoscitivi sulle fondazioni esistenti e sulle condizioni strutturali della Torre».
È scritto nella perizia di variante: «Dopo l’appalto è stato accertato il peggioramento dello stato di dissesto e instabilità della Torre civica documentato dal rilievo che è stato condotto dall’Università dell’Aquila, che ha evidenziato un fuori piombo lati Sud ed Est verificatosi tra il 2010 e il 2019 e inoltre la rotazione dell’angolo Sud-Est evidenziato da lesioni angolari posteriormente al terremoto del 2009 e un grave lesionamento diffuso della parete Nord con frantumazione dei conci lapidei».
È stato deciso anche di rivedere alcuni interventi troppo invasivi sulle fondazioni «per la presenza di ambienti con archi e muri di fattura precedente il palazzo cinquecentesco di Margherita d’Austria (il palazzo del Capitano, ndr) che verrebbero distrutti dal sistema fondale con pali».
Saranno incrementati, invece, gli interventi di rigenerazione muraria e ci sarà, inoltre, un maggiore impiego dei solai lignei anche in sostituzione di solai non recuperabili, limitando l’impiego di quelli in metallo ove non altrimenti possibile, per esempio nella copertura della sala consiliare per ragioni di spessore e di ricollocamento dei dipinti a soffitto.
Ci sarà, inoltre, un incremento «dell’uso di catene per integrazioni e sostituzione di catene tagliate in passato o non efficaci e l’inserimento di volte e soffitti in nervometal (tipo rete zincata, ndr) nei locali del secondo piano in luogo delle capriate a vista previste».
LA TORRE CIVICA. Per quanto riguarda la Torre civica di Palazzo Margherita, ci sarà «la rimozione della scala in legno che sarà sostituita con nuova scala in acciaio avente funzione strutturale e tale da permettere l’accesso alla sommità in condizioni di sicurezza».
Come è noto nella Torre era conservata (e si presume tornerà a esserlo) la Bolla del 1294 di Papa Celestino V. Ci saranno pure il restauro lapideo degli stemmi posti sulla Torre, il restauro dell’orologio, la revisione dell’ascensore esistente e la sistemazione archeologica.
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