Finto incidente con truffa In sei rinviati a giudizio

L’accusa: «Una messinscena organizzata per intascare i soldi dall’assicurazione» La polizia li smaschera dopo la denuncia del perito. Processo al via nel 2017

SULMONA. Sono accusati di essersi inventati un incidente stradale con feriti per ottenere dei lauti risarcimenti dalle assicurazioni. A smascherarli e a denunciarli la squadra anticrimine del commissariato che, dopo aver ricevuto la denuncia dall’assicurazione, è riuscita a ricostruire la storia e a incastrare i sei protagonisti della vicenda. Gianluca Bighencomer, Luciano Vitalini, Arturo Innocenti, Alessandro Conte, Guerino Marinucci e Tomac Biserk, difesi dagli avvocati Stefano Michelangelo, Andrea Marino e Renato Torelli sono stati rinviati a giudizio dal gup Marco Billi.

Le accuse, per tutti gli imputati, sono di truffa aggravata e falso. La prima udienza del processo è stata fissata al 17 gennaio 2017. Tutto è nato dall’accordo al quale sarebbero arrivati Luciano Vitalini e Gianluca Bighencomer finalizzato a spillare un po’ di soldi a una compagnia assicuratrice. Infatti, secondo le accuse, i due hanno inscenato un incidente stradale tra il Fiat Ducato di Bighencomer e la Ford Mondeo di Vitalini. Il furgone avrebbe tamponato violentemente la Ford provocando danni alla carrozzeria e lesioni alle persone che viaggiavano a bordo. Per ottenere un risarcimento più sostanzioso hanno pensato bene di riempire l’auto di passeggeri, tutti d’accordo, secondo la Procura. Dopo il finto tamponamento hanno raggiunto l’ospedale per ottenere il certificato medico da allegare alla richiesta di risarcimento. Ma dopo aver liquidato due anticipi di 1.500 e 2.000 euro il perito dell’assicurazione ha bloccato la pratica: dalla verifica dei mezzi è infatti emerso che uno solo dei veicoli coinvolti presentava un danno che, sempre secondo il perito, non poteva essere ricollegato al sinistro.

Da qui la decisione della compagnia assicurativa di portare l’intera pratica in commissariato e raccontare ogni cosa ai poliziotti. L’inchiesta, portata avanti dalla squadra anticrimine del commissariato di polizia, ha portato ad accertare che le intuizioni del perito erano vere. Dalle conseguenti verifiche è emerso che l’ammaccatura rilevata su uno solo dei mezzi era di epoca antecedente al finto tamponamento. Incidente che, dai certificati medici, la polizia ha fatto risalire ai giorni immediatamente antecedenti il 9 dicembre 2010. Dopo aver ascoltato i sei protagonisti coinvolti – alcuni di loro avrebbero anche fornito ricostruzioni divergenti – i poliziotti dell’anticrimine hanno consegnato l’intero fascicolo al procuratore che ha chiuso l’inchiesta con la richiesta di rinvio a giudizio, accolta ieri dal gup Billi.

Claudio Lattanzio

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