Fiumi sfruttati, spunta maxi credito 

Vertice tra Comuni ad Avezzano: le società di energia elettrica sul Liri devono versare almeno 13 milioni

AVEZZANO. Segretari comunali in campo per elaborare la delibera di costituzione del Bacino imbrifero montano (Bim) per poter battere cassa alle società che producono energia elettrica nelle 44 centrali sparse lungo il fiume Liri-Garigliano-Volturno. La tabella di marcia stilata dai sindaci, riuniti in municipio, punta ad avviare l’azione entro primavera. Anche per mettere un paletto alla prescrizione dei crediti “esigibili” solo per i 5 anni precedenti. In ballo c’è un piccolo tesoretto del sovracanone rimasto nelle casse delle aziende: 13 milioni di euro. Numeri che potrebbero raddoppiare. E senza contare la maxi centrale ubicata in Campania, a Presenzano, dove l’azione di recupero multimilionaria del sovracanone, in ulteriore aggiunta, dovrà essere portata avanti con un altro Bim. «La volontà degli amministratori è chiara», afferma Rocco Di Micco, presidente dell’Urban Center, delegato dal sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis a seguire l’operazione, «Avezzano, in sinergia con Morino, che ha dato il via al progetto, seguirà passo passo tutte le fasi per arrivare a sintesi il più velocemente possibile. In ballo ci sono risorse importanti per i Comuni». Il primo passo tocca ai segretari comunali che, la prossima settimana, si raccorderanno per mettere a punto la delibera da sottoporre al vaglio dei consigli entro la fine di febbraio. Il via libera della politica aprirà la strada alla costituzione del consorzio entro marzo. Un passaggio chiave: a quel punto, infatti, l’organismo potrà battere cassa alle aziende che sfruttano la risorsa idrica e lasciano pochi euro nelle casse degli enti. All’incontro di ieri erano presenti i rappresentanti dei Comuni di Morino, Canistro, Massa d’Albe, Ovindoli, Rocca di Mezzo, Collarmele, Collelongo, Luco, Celano, Civitella Roveto, Aielli, Lecce nei Marsi, Balsorano, Civita d’Antino, Ortona dei Marsi, Pescina, Cerchio e Ortucchio.
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