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Furti nelle case in calo dopo i controlli

La questura: tanti episodi all’inizio dell’anno ma ora stanno diminuendo

L’AQUILA. I furti nei primi due mesi e mezzo del 2010 sono quasi triplicati rispetto a quelli commessi nello stesso periodo dello scorso anno. I dati della polizia supportano, almeno in parte, le lamentele dei residenti di Pettino e altri quartieri battuti dagli sciacalli. Ma la situazione è in controdentenza stando alle risultanze delle denunce presentate finora a marzo. Comunque questo è dovuto anche ai controlli mirati. E’ quanto affermano il capo di gabinetto della questura, Ettore Marmiroli, e il dirigente dell’anticrimine Paolo Di Domenico.

Nei primi tre mesi dello scorso anno sono stati denunciati alla polizia 24 furti nelle abitazioni mentre nel medesimo arco di tempo di quest’anno sono state in tutto 63 le denunce per furto, comprese quelle (cinque) di furti in esercizi commerciali. A questi si devono aggiungere quelli non denunciati. Comunque dei 58 furti nelle case la stragrande maggioranza sono stati denunciati tra gennaio e febbraio e due soli a marzo. «Nella maggior parte dei casi», hanno detto Marmiroli e Di Domenico, «si tratta di furti di poco conto o addirittura di violazioni di domicilio perchè non hanno preso nulla. Inoltre molti di questi furti sono stati scoperti solo ora e commessi molti mesi fa».

Comunque la reazione c’è stata visto che ci sono stati degli arresti e dei figli di via. Inoltre la polizia è in possesso di almeno una ottantina di oggetti di vario valore che sono stati recuperati e di cui, forse, i derubati non sono a conoscenza. I due dirigenti di polizia assicurano che i controlli mirati sono stati predisposti e i risultati, a loro dire, si stanno ottenendo. «Ma controllare certi quartieri» ha detto il portavoce della questura Ettore Marmiroli, «non è facile come invece si può fare nella zona rossa dove ai varchi ci sono i militari che chiedono conto a chi passa da quelle parti.

Ma il discorso è diverso per aree come Pettino o Cansatessa visti che si tratta di zone dove il traffico scorre e chiunque ci può passare». Gli agenti che presidiano quelle zone possono bloccare i sospetti ma solo se si tratta di persone non residenti che hanno precedenti penali specifici e che, comunque, non sappiano giustificare ragionvolmente la loro presenza in quel posto. Spesso i ladri si spacciano per residenti oppure come addetti di imprese di traslochi.

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