Gestione del gas, altro rinvio Giunta verso l’azzeramento

L’opposizione protesta «Città ingovernabile Serve una verifica».

SULMONA. Il consiglio comunale rinvia ancora la discussione per l’affidamento della gestione del gas, ma dalla seduta emerge una profonda spaccatura tra maggioranza e assessori di riferimento. A denti stretti qualche esponente del centrodestra chiede l’azzeramento della giunta. A differenza della seduta precedente, terminata per mancanza di numero legale, ieri la maggioranza si è presentata in massa (assenti soltanto Antonio De Deo e Alessandro Maceroni per lavoro) per votare, però, un altro rinvio sull’argomento cruciale che sta minando la stabilità dell’esecutivo del sindaco Federico. Non a caso il consigliere di maggioranza Luigi Rapone (Udc) si è schierato con l’opposizione dichiarandosi contrario al rinvio.

Il primo cittadino non ha partecipato perché impegnato al ministero dell’Istruzione, a Roma, per avviare una serie di iniziative in collaborazione con l’Università del Massachussets, negli Stati Uniti. Il rinvio della discussione per l’affidamento della gestione del gas votato dal centrodestra (l’opposizione era intenzionata ad aprire il dibattito) non è casuale: una parte dei consiglieri vuole prendere tempo per affrontare la crisi politica in atto. Non si esclude la richiesta al sindaco Federico di azzerare la giunta. «Bisogna dire al primo cittadino ciò che non va» ha inveito Rapone «si riscontra un’improvvisazione politica che l’Udc non può più tollerare. Nella scorsa seduta è mancato il numero legale perché alcuni consiglieri di maggioranza non si sono presentati, oppure sono andati via al momento della discussione, segno di una profonda crisi politica».

Il mancato affidamento della gestione del gas comporterebbe al Comune una perdita di circa mille euro al giorno. Le dichiarazioni di Rapone hanno imbarazzato la maggioranza, ma incassato il favore dell’opposizione. «Chiediamo un chiarimento politico al sindaco» è intervenuto il capogruppo del Pd Filadelfio Manasseri «perché in queste condizioni il consiglio comunale non può lavorare». Maggioranza e opposizione si sono trovati d’accordo soltanto per avviare i lavori nella sede dell’Unitalsi (dove piove da mesi) e, al riguardo, hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno.