Gli sciacalli della zona rossa

Quattro furti in un palazzo dietro San Bernardino

L’AQUILA. «Hanno portato via dalle nostre case tutto quello che era riuscito a salvarsi dal terribile terremoto che ha provocato distruzione e morte». Questo il commento amaro dei proprietari di quattro appartamenti in via Sinizzo - nel centro storico - svaligiati dai ladri. L’ennesimo scempio nella città «fantasma».
I furti nelle case degli aquilani, ormai disabitate da quel sei aprile, si ripetono da qualche mese con una frequenza impressionante. Intere palazzine svaligiate da bande organizzate che ripuliscono gli appartamenti portando via tutto ciò che le famiglie, sistemate negli alloggi antisismici o ancora in strutture alberghiere sulla costa o nella caserme, hanno lasciato nelle loro «vecchie» abitazioni danneggiate dal sisma.

Ed è ciò che è accaduto nella notte tra sabato e domenica, in via Sinizzo, il vicolo che da San Bernardino «sbuca» su via Castello.
Qui la banda ha divelto le porte e le finestre di alcuni appartamenti di un’unica palazzina portando via tutto ciò che ha trovato. Spariti così televisori, videoregistratori, soprammobili, quadri e persino qualche mobile antico. Un lavoro «facilitato», dicono ora alcuni dei proprietari di quelle case, dalla presenza di ponteggi allestiti per la messa in sicurezza del palazzo accanto.
Una serie di ponteggi attraverso i quali i malviventi si sono introdotti negli appartamenti, probabilmente scelti perché in una zona completamente buia e disabitata.
I ladri, insomma, hanno agito indisturbati all’interno della zona rossa - che pure è presidiata dai militari - passando da un palazzo accanto completamente puntellato. «Siamo arrabbiatissimi» commentano i proprietari degli appartamenti visitati dai ladri. «La zona rossa è vietata a noi, ma non evidentemente alle bande di malviventi che imperversano da mesi in città».
«Abbiamo cercato di portare via il possibile dalle nostre case», aggiunge il proprietario di uno degli appartamenti scampati al raid, «ma qualcosa è rimasto. È difficile trasferire altrove, in un deposito o in container, tutte le cose (dai mobili agli album di fotografie) di una vita. Comunque, ciò che resta - al di là del valore delle cose rubate - è l’amarezza per questa ulteriore violenza. Dopo il terremoto anche gli sciacalli e la cosa è davvero insopportabile. Ci sentiamo sempre più in balìa degli eventi e ciò rafforza quel senso di impotenza che ci sta accompagnando da quella terribile notte del sei aprile».
Ad accorgersi del furto è stata un’inquilina che si era «affacciata» lì sabato mattina e poi di nuovo domenica. E’ stato allora che ha trovato il portone spalancato e le è bastato alzare lo sguardo per accorgersi di finestre e balconi aperti. A quel punto sono stati allertati i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno poi cercato gli altri proprietari per un sopralluogo in ognuno degli appartamenti dello stabile. «La città e il suo centro storico» dicono ancora gli abitanti di via Sinizzo «sono ormai terra di nessuno. Ci vorrebbe una maggiore vigilanza, tanto più in un centro storico dove è consentito entrare solo alle ditte che stanno eseguendo i lavori».
Questo avvenuto in centro è solo l’ultimo di una lunga serie di furti recentemente denunciati in città. A San Sisto un’intera palazzina è stata svaligiata dai ladri. E la stessa cosa è accaduta a Pettino, Santa Barbara, piazza d’Armi e Cansatessa. E ovunque i ladri sono andati via con camion carichi di arredi e oggetti di ogni genere.