Gli studenti occupano le scuole

Dopo le manifestazioni della scorsa settimana si è passati a una protesta più incisiva

L’AQUILA. Dopo gli scioperi di mercoledì e venerdì scorsi, sono tornati a protestare ieri gli studenti aquilani. I ragazzi hanno disertato le lezioni per partecipare a un’assemblea straordinaria e dare il via all’occupazione di diverse scuole: gli istituti superiori «Amedeo di Savoia duca d’Aosta», «Domenico Cotugno», per Geometri «Ottavio Colecchi» e il liceo Scientifico «Andrea Bafile». Un appuntamento, quello con l’occupazione, che si ripete, come una tradizione, da diversi anni, in autunno. «Gli studenti aquilani si sono mossi insieme e hanno occupato le scuole per creare quel luogo di aggregazione giovanile che nella nostra città, a quattro anni dal sisma, continua a mancare», hanno spiegato in una nota i ragazzi che si firmano come «Studenti aquilani uniti». «Vogliamo essere presi in considerazione dal resto della cittadinanza aquilana, dalle istituzioni, e vogliamo che si prenda coscienza che L’Aquila per poter sopravvivere deve diventare una città a misura di giovane». Proprio per questo motivo in tutte le scuole occupate è stato stilato un programma della settimana che prevede incontri, workshop, convegni su diverse tematiche, a cui parteciperanno anche i rappresentanti delle istituzioni aquilane. Gli studenti hanno chiesto un appuntamento anche al sindaco e ad alcuni consiglieri comunali. «Il nostro progetto comune mira a fondare una base di informazione che coinvolga tutta la cittadinanza, sia nella parte giovanile, che vuole diventare attiva, sia nelle altre parti sociali, che hanno il potere di far ascoltare le nostre proposte», continuano i ragazzi, «i temi caldi di questa settimana riguarderanno principalmente la ricostruzione, i progetti e i fondi stanziati per i giovani aquilani. Non mancano, a libera scelta delle singole scuole, progetti di più ampio raggio riguardanti la situazione degli studenti nel panorama regionale e nazionale».

Michela Corridore

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