Grandi rischi, i difensori "Indagate il rettore Di Orio"

Gli avvocati difensori dei sette imputati della commissione Grandi Rischi hanno chiesto che il pubblico ministero proceda d'ufficio con l'ipotesi di reato di falsa testimonianza nei confronti del rettore Ferdinando Di Orio

L'AQUILA. Gli avvocati difensori dei sette imputati della commissione Grandi Rischi, oltre che l'avvocato dello Stato del processo all'organismo della presidenza del Consiglio dei ministri, hanno chiesto che il pubblico ministero proceda d'ufficio con l'ipotesi di reato di falsa testimonianza nei confronti del rettore dell'università dell'Aquila, Ferdinando Di Orio.

La istanza, comunicata durante l'ultima udienza, si baserebbe sulle incongruenze che sarebbero emerse tra le dichiarazioni fatte nel corso della testimonianza nel corso dell'udienza dello scorso mese di gennaio e quanto dichiarato dal rettore in una intervista la mattina del 31 marzo 2009, giorno nel quale di pomeriggio si riunì la commissione Grandi Rischi, alla sbarra con l'accusa di aver sottovalutato i rischi e dato false rassicurazioni al termine della riunione andata in scena cinque giorni prima del tragico terremoto del 6 aprile 2009.

Nell'udienza di ieri, tra i tanti video prodotti dalla procura come fonte di prova che sono stati proiettati in aula su specifica richiesta delle difese, c'era anche quello di un'intervista rilasciata dal rettore al giornale web Abruzzo24ore la mattina del 31 marzo 2009, alcune ore prima della contestata riunione degli esperti che ha dato vita al processo. Alcuni studenti hanno tentato di proiettare fuori dall'aula il giorno della testimonianza del rettore, lo scorso 12 gennaio, ingaggiando una ditta per issare un megaschermo di fronte agli uffici giudiziari e venendo fermati solo dall'intervento della Digos.

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