Guasto elettrico sul Gran Sasso Slitta il via della stagione sciistica 

Blackout a causa del ghiaccio che ha provocato anche la rottura di uno dei cavi dell’alimentazione Isolate le stazioni di partenza e arrivo della funivia. Protesta delle associazioni: «Subito i sottoservizi» 

L’AQUILA. A pochi giorni dall’avvio della stagione invernale, salta la linea elettrica sul comprensorio del Gran Sasso. A causare il blackout, il ghiaccio che si è formato sulla linea aerea che da Fonte Cerreto arriva a Campo Imperatore. Un fenomeno non nuovo, sulla montagna aquilana, che ripropone il problema del progetto per la realizzazione dei sottoservizi, al palo ormai da tempo. Gli operai dell’Enel si sono messi subito al lavoro per riparare il guasto, già nella giornata di ieri, come fa sapere l’amministratore unico del Centro Turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli, ma il maltempo non aiuta. Intanto divampa la polemica. Sul Gran Sasso c’è tanta neve, tutto sarebbe pronto per far ripartire la stazione sciistica, dopo il fermo dello scorso anno dovuto alla pandemia, ma l’ennesimo inconveniente rischia di far slittare l’apertura delle piste.
IL BLACKOUT
Il primo intervento sulla linea elettrica era stato programmato per il primo dicembre, poi rimandato a causa delle avverse condizioni meteo. Ieri la situazione è precipitata e tutto il comprensorio è rimasto senza corrente. Il vento umido che si è abbattuto sul Gran Sasso negli ultimi giorni, seguito da un brusco abbassamento delle temperature, ha determinato un’imponente formazione di ghiaccio, un fenomeno meteorologico tipico di Campo Imperatore, conosciuto con il nome di galaverna: uno spettacolo bellissimo per gli occhi, ma pericoloso per la linea elettrica aerea, dove il sovraccarico di peso ha provocato la rottura di uno dei cavi di alimentazione, tra l’ex stazione intermedia e Campo Imperatore in prossimità della “Grotta della Pala”. Il Centro Turistico, sul profilo Facebook, ha comunicato che a causa dei problemi sulla linea elettrica, sia la stazione di Fonte Cerreto sia Campo Imperatore risultavano isolate. «Pertanto», ha fatto sapere il Ctgs, «non è al momento possibile comunicare telefonicamente o via mail con la biglietteria di Fonte Cerreto e la stazione di monte».
LA POLEMICA
«Sono anni che parliamo di sottoservizi», dice il presidente dell’associazione Progetto Montagna e del comitato #SaveGransasso Luigi Faccia. «Io stesso ne ho parlato in più occasioni e suggerito l’estrema urgenza di quest’opera. SaveGranSasso, oltre a essere protagonista della raccolta di 12.000 firme a supporto della rimodulazione dei vincoli di Natura 2000, spesso ha cercato di essere propositivo nell’evidenziare e supportare la strategia più opportuna per infrastrutturare la nostra montagna e dotarla dei servizi essenziali. Nell’elenco c’erano sempre i sottoservizi, accompagnandoli sempre con la stessa frase: la casa va costruita dalle fondamenta e non dal tetto. Come si può pensare di fare un albergo con 100 posti letto e ogni tipo di comfort, senza fare in anticipo una precisa e puntuale urbanizzazione, supportata dalla realizzazione di un tunnel, per interrare e portare a monte, i servizi necessari alla vita dell’uomo e delle strutture?». Faccia conclude con due riflessioni, «per evidenziare quanto disagio può causare, nella vita di tutti giorni, un territorio non strutturato e mal organizzato. A causa della rottura del cavo elettrico (succede molto più spesso di quanto si pensi), un’intera popolazione è da due giorni senza il servizio televisivo, apprestandosi al terzo giorno consecutivo e non potrà usufruire del servizio wifi, visto la mancanza di energia elettrica sui ripetitori e l’esaurimento delle batterie di sussistenza. Per quanto riguarda la seconda riflessione, il nostro pensiero va ai tecnici Enel e a tutti gli uomini, che in questo momento, rischiano la vita in un posto pericoloso, con molta neve e ghiaccio, per poter dare di nuovo un servizio basilare».