asl, le conseguenze dell’assalto informatico 

Hacker, paziente chiede i danni 

Vuole 30mila euro per i dati sanitari pubblicati online dai criminali 

L’AQUILA. Chiede 30mila euro di risarcimento alla Asl di Avezzano, Sulmona e L’Aquila perché i suoi dati sanitari sarebbero finiti tra i numerosi documenti trafugati e pubblicati online dagli hacker. È una paziente aquilana, vittima diretta dell’attacco dei cybercriminali andato in scena in primavera. A darne notizia è il suo avvocato, Carlotta Ludovici, secondo cui si tratta solo della prima missiva partita verso l’azienda sanitaria.
«Alcuni pazienti aquilani coinvolti nella incresciosa vicenda si apprestano a inoltrare atti di costituzione in mora legali al fine di avanzare richieste di risarcimento dei danni non patrimoniali, subìti e subendi, in virtù della normativa europea, in particolare del Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e nazionale di riferimento. Interessati della grave vicenda anche il Garante per la protezione dei dati personali, nonché l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale», spiega Ludovici, continuando: «Difatti, nonostante la pubblicazione online dei dati sensibili trafugati, l’azienda sanitaria a oggi non ha notificato alcuna comunicazione in merito alla avvenuta violazione della privacy a discapito di tali utenti. È di tutta evidenza che il trafugamento di dati altamente sensibili dei pazienti derivi dalla mancata adozione di misure di protezione di sistemi informatici adeguate a standard elevati e che la loro pubblicazione online, con evidente e grave violazione della privacy, abbia arrecato danni di notevole entità ai soggetti coinvolti».(l.t.)
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