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I nuovi poveri affollano la mensa della Caritas

SULMONA. Sguardo basso, aspetto distinto e cappello calcato sul volto. Entrano velocemente dall'ingresso posteriore del vescovado perché da qualche anno non hanno né un lavoro, né una pensione...

SULMONA. Sguardo basso, aspetto distinto e cappello calcato sul volto. Entrano velocemente dall'ingresso posteriore del vescovado perché da qualche anno non hanno né un lavoro, né una pensione dignitosa per le spese quotidiane. Ma non vogliono farlo sapere. Sono loro i nuovi frequentatori della mensa della Caritas diocesana, che anche quest’anno ha aperto le sue porte ai più bisognosi anche per il pranzo di Natale. È vedendo quelle persone distinte, che mangiano composte e danno lezioni di dignità a ogni boccone, che prende vita l’espressione apparentemente vuota dei cosiddetti nuovi poveri delle statistiche. Una trentina di persone, quasi tutte del posto più qualche straniero, ormai clienti fissi del refettorio di via Porta Romana, che nemmeno per le festività hanno il necessario per un pasto caldo o chi li ospiti. Cannelloni al sugo e ricotta, scaloppine alla genovese, funghi, un’arancia e l’immancabile fetta di pandoro più il caffè hanno composto il menu natalizio, condiviso – come consuetudine – col vescovo della Diocesi di Sulmona Valva, Angelo Spina, e coi volontari. Consegnato a fine pasto un pandoro per ogni ospite. «La mensa è aperta 365 giorni all’anno e non potrebbe essere altrimenti», riferisce il vescovo, «e quello che più conta, oltre al cibo, è l’affetto con cui si accolgono ogni giorno queste persone, che altrimenti sarebbero sole». Ma oltre a un pasto caldo, le richieste si concentrano, soprattutto negli ultimi tempi, sul pagamento della bolletta del gas, dell’affitto di casa o sulla ricerca di un lavoro. «Ci chiedono una mano per pagare le bollette, per trovare un lavoro, o una casa », conferma il direttore della Caritas, don Palmiero Amatangelo, «si tratta di persone del posto di mezza età che hanno perso il lavoro, ma anche di pensionati soli». La Caritas assiste più di 2mila persone con quasi 20mila pasti serviti nell'ultimo anno. Dal 2011 il numero dei cosiddetti nuovi poveri è quadruplicato,raggiungendo i 2mila assistiti, 1.500 in più rispetto all'anno precedente. Erano, infatti, 500 nel 2010, 300 nel 2009 e 188 nel 2008. La gran parte di queste persone arriva da Sulmona, ma non mancano gli stranieri, soprattutto i romeni, una delle comunità più numerose. In base all'identikit, gli assistiti sono soprattutto sposati, giovani coppie o famiglie in cui uno dei componenti ha perso il lavoro, ma anche pensionati soli. Sono almeno 30 i pasti serviti al giorno nella mensa diocesana e centinaia gli assistiti in altri modi, dalla consegna di viveri a quella di abbigliamento e medicine, come accade alla parrocchia di Cristo Re, dove ogni settimana vengono distribuiti 800 chili di alimenti confezionati. La solidarietà, però, da queste parti si coniuga con la discrezione degli operatori. Ecco, quindi, che vengono allestiti ingressi posteriori (come nel caso della mensa) o uscite secondarie (come per la chiesa di Cristo Re), dove l'esercito dei 200 volontari è sempre pronto a dare una mano e un sorriso discreto.

Federica Pantano

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