Il comitato pro Bersani lancia la sfida

Ranieri: vittoria schiacciante al primo turno, dialogo con gli elettori di Vendola e Tabacci

L’AQUILA. «Qui, nel comune dell’Aquila, c’è stato un solo vincitore alle primarie del centrosinistra: Pier Luigi Bersani».

Ad affermarlo, nel corso di una conferenza stampa, è stato Mauro Marchetti, coordinatore provinciale dei comitati aquilani a sostegno di Bersani.

«Il nostro appello è rivolto ora agli elettori affinché tornino a votare al secondo turno. Riguardo alle modalità del ballottaggio, potrà votare solo chi lo ha già fatto al primo turno e chi, nelle giornate di giovedì e venerdì, si registrerà al comitato provinciale fornendo una giustificazione valida per la mancata partecipazione al voto di domenica scorsa».

Per Fabio Ranieri, anch’egli del comitato pro Bersani, «la vittoria del segretario è stata senza se e senza ma. La forbice tra Bersani e Renzi in città è rimasta invariata rispetto al dato nazionale. In provincia addirittura Bersani ha avuto il 46% contro il 30,2% di Renzi. Ad avere un ottimo risultato sono stati invece Vendola con il 22% e Tabacci che ha raggiunto nel capoluogo il 7%. È evidente che noi intendiamo dialogare con questi due elettorati, anche alla luce del fatto che sia Tabacci che Vendola hanno dichiarato di sostenere Bersani. Un’ultima riflessione: in campagna elettorale si era detto che un’affluenza superiore ai due milioni e mezzo avrebbe penalizzato Bersani accorciando la forbice tra i due principali competitors; hanno votato quasi tre milioni e mezzo ma il distacco è nettissimo, quasi 10 punti percentuali».

La parola è passata poi ad Ales sandro Mucciante, il più giovane tra i coordinatori del comitato: «Sono amareggiato per qualche polemica di troppo. Credo che dobbiamo lavorare per l’unità del centrosinistra e del partito, ma vorrei però ribadire che oltre il 90% dei giovani democratici in Italia ha scelto Bersani. Definire questi ragazzi alla stregua di grigi burocrati dell’apparato mi sembra quantomeno fantasioso».

«Non c’è alcun apparato», ha concluso Valentina Raparelli, «ma solo tante persone che lavorano con passione per la vittoria di Bersani».

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