Il Comune chiede i soldi anche agli anziani defunti

28 Gennaio 2015

Lettere di recupero delle rette agli eredi degli ospiti della residenza ex Onpi I familiari: «I nostri cari trasferiti fuori regione non sono stati considerati sfollati»

L’AQUILA. Sfollati due volte, per loro non ci sono stati i lauti assegni dell’autonoma sistemazione ancora in ottima salute a sei anni dal terremoto. Gli anziani ex ospiti dell’ex Onpi, trasferiti fuori regione, non sono considerati sfollati destinatari come gli altri di benefìci post-sisma. Pagavano la retta prima e la devono pagare anche per maggio-dicembre 2009, in piena emergenza terremoto. Nessuno sconto, per loro. Nessuna scucitura, no, dall’enorme pozzo di San Patrizio dell’assistenza alla popolazione nelle sue varie declinazioni. Su cui, invano, si è cercato di evitare sprechi a volte davvero clamorosi. Anzi, in certi casi, a dover corrispondere gli arretrati saranno ora gli eredi di coloro che non ce l’hanno fatta a sopravvivere al doppio trasferimento. Questo il senso di una missiva che in questi giorni sta approdando nelle case degli aquilani. In particolare dei familiari degli ospiti della residenza per anziani che si trova a San Francesco. È la dirigente dell’istituzione Csa (Centro servizi per anziani) del Comune, Patrizia Del Principe, a battere cassa. Per cifre che in taluni casi superano i seimila euro. La lettera di recupero crediti si apre con una premessa: «Facendo seguito alla richiesta pervenuta dal settore risorse finanziarie del Comune con cui si è sollecitato il recupero delle somme relative alle rette per gli ospiti trasferiti per il periodo post-sisma presso la Rsa di...si invita a corrispondere gli importi in questione per l’annualità 2009». Da maggio a dicembre. Il periodo degli alberghi (per alcuni anche a quattro stelle con pranzi e cene di pesce) come pure delle tendopoli allagate. Ma per loro, quelli della serie «il vecchietto dove lo metto», nessun beneficio era dovuto. Nessuna variazione di bilancio. Nessuna ordinanza di protezione civile. Nessuna liquidazione a pie’ di lista come quelle che, a quei tempi, furoreggiavano nelle stanze del comando e del controllo. I familiari degli anziani, tra i quali alcuni eredi di persone nel frattempo scomparse, segnalano che per i loro cari lo Stato non ha garantito nessuna forma di assistenza post-sisma. «Tanto valeva portarli in albergo come gli altri», fanno notare alcuni. Che però possono stare tranquilli. Il Csa è disponibile a concordare un piano di rate.

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