Carsoli

Adescava i figli degli amici per violentarli sessualmente, arrestato un uomo a Carsoli

12 Luglio 2025

Un 60enne della Piana del Cavaliere è accusato di aver molestato figli di amici di 12 e 13 anni. Ora si trova ai domiciliari

​​​​CARSOLI. Adescava i figli di amici di famiglia. Ora deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di minori. È questa la pesante accusa nei confronti di un 60enne residente in un comune nella Piana del cavaliere che ora si trova agli arresti domiciliari. L’indagine è partita dai messaggi WhatsApp trovati da un genitore sul cellulare del figlio. Erano adolescenti che frequentavano abitualmente l’abitazione dell’uomo e che lo consideravano una presenza familiare, quasi protettiva. Ma dietro quell’apparente normalità si celava, secondo l’accusa, un comportamento gravemente predatorio. Il 60enne è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su due minori di 12 e 13 anni. La vicenda, che si sarebbe consumata all’interno di una rete familiare e amicale, porta con sé tutta la drammaticità di un male che si traveste da bene, di un volto che finge protezione e invece ferisce. L’uomo oggi sotto accusa non era un estraneo: era conosciuto, frequentato, inserito in un contesto di fiducia. A far scattare l’allarme è stato il sospetto del padre di uno dei bambini. L'uomo ha notato alcune conversazioni su WhatsApp. Dopo aver visto nei messaggi toni ambigui e contenuti preoccupanti, ha affrontato il figlio, che ha rivelato quanto avrebbe subito. Nelle sue parole è emerso anche il nome di un altro ragazzino, che avrebbe vissuto esperienze simili. Si tratterebbe di molestie sessuali ripetute e non di atti sessuali completi. Non si tratta di un predatore notturno, ma di qualcuno che avrebbe agito alla luce del sole, dentro case, all’interno delle relazioni più intime, sfruttando legami di amicizia per abbassare le difese e colpire senza fare rumore. In molti casi, questo tipo di abuso non si manifesta con la forza ma con l’inganno: parole rassicuranti, piccoli gesti ripetuti, la manipolazione delle emozioni, fino a far passare il male come qualcosa di normale o addirittura “affettuoso”. L’indagine, avviata in stretta riservatezza, ha portato all’arresto del sospettato sei mesi fa. L’uomo è rimasto in carcere per alcuni mesi, poi il giudice ha disposto la scarcerazione e la misura degli arresti domiciliari, ancora in corso. Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Mario Cervellino.

La difesa ha chiesto il giudizio immediato condizionato all’audizione della sorella dell’imputato. Il gip ha ammesso il rito, accogliendo le richieste della difesa. Titolare dell’inchiesta è il pubblico ministero Luigi Sgambati. L’imputato è difeso dall’avvocato Gianluca Presutti. L’avvocato Velia Nazzarro rappresenta la parte civile. Ora si attende che l'iter giudiziario proceda in modo da permettere che la verità emerga nel modo più chiaro possibile.