Il fuoco di Celestino in viaggio verso L’Aquila

Ieri la fiaccola è partita dall’eremo sul Morrone, dove frate Pietro Angelerio ricevette la nomina al soglio pontificio. L’arrivo nel capoluogo tra sette giorni

SULMONA. Sono trascorsi più di ottocento anni dalla nascita di Pietro da Morrone, settecentoventi dalla sua morte, ma la presenza di Papa Celestino V nella diocesi di Sulmona-Valva è più che mai viva. Autentica testimonianza di questo legame, intenso e consolidato nel tempo, è l’eremo sul Morrone dove Pietro ricevette la nomina al soglio pontificio. Da lì, ieri sera, è partito il “Fuoco del Morrone”, la fiaccolata che, come tradizione, dà ufficialmente inizio alla Perdonanza Celestiniana. I preparativi sono iniziati poco dopo le 18, quando, nel piazzale dello chalet di Sant’Onofrio, che conduce all’eremo celestiniano, si sono radunati i tedofori. Da qui il cammino, in salita, verso la chiesetta celestiniana che domina l’intera Valle Peligna. Questo, alle 19,30, il luogo che ha ospitato la celebrazione della messa, officiata da padre Quirino Salomone. Il ricordo di Pietro da Morrone, di quello che fu il suo eremitico rifugio dal 1293. Luogo di solitudine e di preghiera, ma anche luogo nel quale numerosi fedeli andavano a trovarlo. E luogo nel quale ancora oggi in tanti si recano, in ricordo di quella presenza celestiniana che in questi luoghi non si è mai spenta. Poi, poco prima delle 21, la partenza. Oltre duecento tedofori hanno ripercorso, a piedi, quel cammino che lo stesso Pietro deve aver percorso tante volte. Dalla discesa dal monte, la prima tappa, scandita dalle preghiere di padre Quirino, è stata l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone, la cui costruzione fu voluta proprio da San Pietro Celestino. Poi la marcia è proseguita fino alla chiesa che porta il nome del santo Papa, nell’omonima frazione. Qui il saluto delle autorità, il vicesindaco di Sulmona Mariella Iommi, e quello di Pratola Costantino Cianfaglione, e la benedizione del parroco don Andrea Accivile. «Mi sono molto emozionata», ha detto Iommi, «nel vedere la scia di fuoco che scendeva dal nostro bellissimo Morrone. È un evento dal grande significato civile e religioso che deve portarci a riflettere sulla situazione del nostro tempo, alla luce del messaggio di Celestino». «Siamo alla 37ª edizione del fuoco del Morrone», ha aggiunto Cianfaglione, «ed è per me sempre un onore essere presente. Grazie a chi rende possibile questo evento ogni anno». A seguire la firma della pergamena del Perdono che martedì giungerà all’Aquila. Oggi il fuoco del Perdono ripartirà dalla chiesetta di San Pietro Celestino. Dal centro peligno la marcia del Perdono ripartirà, domani, per raggiungere, tappa dopo tappa, martedì 23 agosto la Basilica di San Bernardino dell’Aquila, dove, con l’accensione del tripode, ci sarà la cerimonia inaugurale della 722ª Perdonanza Celestiniana.

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