Il fuoco illuminerà il dolore

La fiaccola di Celestino toccherà tutti i paesi devastati.

L’AQUILA. Il fuoco del Morrone continua ad ardere. Appena dopo ferragosto la fiaccola partirà dall’eremo di Celestino V, nei pressi di Sulmona, e arriverà all’Aquila. Come accade da trenta anni. Il fuoco del Morrone è il simbolo della Perdonanza Celestiniana. Negli anni scorsi la fiaccola, dopo aver attraversato molti paesi (quelli toccati da Celestino V lungo il tragitto dal suo eremo sul Morrone alla basilica di Collemaggio dove fu incoronato Papa nell’agosto del 1294) giungeva a piazza Palazzo. L’ultimo staffettista la consegnava al sindaco il quale accendeva la miccia per far esplodere i «fuochi» sulla torre civica di palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila. Era l’inizio ufficiale della settimana della Perdonanza. Nell’anno del terremoto il programma è cambiato. La città è vuota e quasi tutta inaccessibile.

La fiaccola arriverà non più a piazza Palazzo ma nel piazzale posteriore della basilica di Collemaggio. L’appuntamento è per la serata del 26 agosto e non più per il 23. Il Movimento celestiniano ha già messo a punto il percorso della fiaccola dal Morrone all’Aquila e ha chiesto di poter entrare in città dalla Fontana Luminosa e raggiungere poi piazza Duomo, la villa comunale e quindi Collemaggio. Ieri Floro Panti del Movimento Celestiniano ha diffuso il programma della manifestazione. «Nonostante il sisma del 6 aprile abbia sconvolto L’Aquila e molti Comuni della Provincia» scrive Panti «il Movimento Celestiniano non poteva non assolvere, come avviene da 30 anni, ad un dovere religioso e civico.

Il fuoco, quest’anno, non vuole solo ricordare la venuta all’Aquila nel 1294 dell’Eremita del Morrone, ripercorrendone il tracciato e contribuendo così a diffondere sempre di più il grande messaggio di riconciliazione e di pace lasciatoci con la Perdonanza ma anche riaccendere in tutti la speranza di potersi riappropriare della vita che avevano prima di quella terribile notte. Diversamente dagli altri anni infatti questo Cammino del Perdono, toccherà località che normalmente non erano inserite nel tracciato, proprio per stare vicino alle popolazioni ospitate nei campi di accoglienza». Un passaggio della nota di Floro Panti mi ha colpito e commosso. Il fuoco quest’anno è dedicato a tutte le vittime del terremoto e «alla memoria dei due giovani figli di Giustino Parisse - che hanno perso la vita nella tragedia di Onna, che fin da giovanissimi, tutti gli anni, erano stati entusiasti tedofori nella tratta di avvicinamento e sosta nel loro paese - e ad Alessia Di Pasquale di Fagnano, ragazza che svolgeva il servizio civile nazionale in un progetto della nostra associazione, anche lei vittima di questo tremendo dramma». E’ anche da queste cose che realizzi sempre più il dramma di quella notte di tragedia.

E l’angoscia prende il sopravvento. Ieri cercando una foto da inserire in questa pagina è venuta fuori l’immagine di un gruppo di staffettisti, un anno fa, davanti alla chiesa parrocchiale di Onna. Fra loro c’è Berardino Bruno, aveva 27 anni. Era il motore di tante iniziative. Anche per lui la fiaccola della vita si è spenta alle 3.32 fra le macerie della sua abitazione. Il primo appuntamento del «Fuoco del Morrone» è per il 17 agosto a Sulmona con la processione dalla cattedrale di San Panfilo a San Francesco della Scarpa. Il 19 agosto tappa a Castelvecchio Subequo. Il 20 agosto ad Acciano e poi, fino al 26, sosta in tutti i centri più colpiti dal terremoto.