In 300 per dire grazie a Bertolaso

Gli organizzatori: gli aquilani devono moltissimo alla Protezione civile

L’AQUILA. Se la riduciamo a una questione di numeri non c’è partita. Il risultato è 10 a 0. Tremila e più persone a spalare le macerie da piazza Palazzo, in trecento a dire grazie alla Protezione civile per quello che ha fatto all’Aquila nell’emergenza post terremoto. Ma gli organizzatori della manifestazione «Pro Bertolaso» non hanno badato troppo ai numeri. L’idea era nata appena qualche giorno fa durante una cena fra amici e non c’è stato tempo per “muovere” molta gente a parte il passaparola su Facebook dove erano state raggiunte 1500 adesioni.

«Quello che ci interessava» ha detto l’ideatore dell’iniziativa Carmelo Marotta «era lanciare qui dall’Aquila un segnale che significasse un grazie sincero a chi dopo il terremoto è venuto per aiutarci e in pochi mesi pur fra mille difficoltà ha ridato una sistemazione dignitosa a chi era rimasto senza casa il sei aprile. E il grazie non è solo per Bertolaso ma per tutte le migliaia di persone che si sono precipitate all’Aquila solo per spirito di solidarietà».
A un certo punto gli organizzatori hanno sperato in una visita a sorpresa di Bertolaso che era stato invitato a partecipare. E forse anche per questo intorno alla villa comunale c’era un discreta presenza di uomini delle forze dell’ordine. Ma il capo della Protezione civile non è arrivato.

«Nessun problema, saremo noi ad andare presto da lui a Roma per consegnargli tutti i messaggi che abbiamo raccolto durante la manifestazione e che sono stati depositati in una conca, simbolo della nostra città e simbolo di rinascita» ha detto ancora Marotta.
L’evento alla villa comunale si è consumato in una ventina di minuti. Davanti al monumento ai caduti è risuonato l’Inno d’Italia che i presenti hanno cantato con una mano sul cuore. E’ stato poi osservato un minuto di silenzio per le «vittime di tutti i terremoti, da quello dell’Aquila a quelli di Haiti e del Cile».

Marotta è intervenuto chiarendo subito che «noi non siamo contro quelli che stanno un po’ più su, nel centro storico. Non siamo contro il popolo delle carriole. Siamo tutti aquilani e tutti abbiamo come obiettivo quello di vedere la città ricostruita al più presto. Ma questo non deve farci dimenticare tutto quanto di buono è stato fatto finora».
Fra i messaggi inseriti nella conca e che saranno consegnati a Bertolaso ce ne era uno che in qualche modo ha condensato il sentimento di tutti coloro che si sono trovatoi ieri mattina alla villa comunale: «Dove sono oggi tutti gli aquilani che hanno avuto una casa nuova in pochi mesi e con tutti i confort? Questa è ingratitudine».

Ecco alcuni altri messaggi: «Il 18 dicembre ho riprovato l’emozione di riaprire una porta di casa, grazie caro Bertolaso, a te ed ai tuoi collaboratori».
«Grazie di cuore, a tutti coloro che hanno servito lo Stato con passione e solidarietà per la nostra L’Aquila».
«L’Aquila si ricostruisce insieme, senza polemiche politiche e con fiducia, nelle istituzione ed in chi,in questi mesi difficili ci ha aiutato,grazie alla Protezione civile, alla Croce Rossa, ai Vigili del fuoco, ai Volontari che hanno dato tutto, ora tocca a noi far vedere chi siamo».

Tra i partecipanti alla mobilitazione componenti del movimento «Rialzati L’Aquila» che ora è schierato a sostegno del candidato del Pdl, Antonio Del Corvo, in vista delle prossime elezioni provinciali. Il mese scorso, il movimento ha presentato una proposta di delibera al Comune dell’Aquila per dare cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso.

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