Incendio devasta oltre 100 ettari di pineta 

Canadair, elicotteri, vigili del fuoco e protezione civile per fronteggiare le fiamme partite da due punti e non ancora spente

L’AQUILA. Le fiamme si sono alzate poco dopo le 13. In pochi minuti erano visibili da ogni parte della città. Un incendio di enormi proporzioni (si parla di oltre 100 ettari) ha divorato ieri i boschi di Monte Omo, in località Fosso delle Pescine, in un’area al confine tra la frazione di Arischia e Marruci di Pizzoli.
LA MOBILITAZIONE. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco dell’Aquila, ma vista l’estensione del rogo è stata allertata anche la Protezione civile regionale, con diverse squadre di volontari. Per rallentare la forza del fuoco sono entrati poi in azione un elicottero dell’Esercito e due Canadair, visto che si è rivelato quasi impossibile l’intervento da terra per mancanza di strade tagliafuoco, ai quali se ne sono aggiunti più tardi altri tre. Nel campo sportivo di Arischia è stata allestita una vasca per il rifornimento di acqua. A supportare i colleghi aquilani sono arrivate anche squadre di vigili del fuoco di Teramo e dalla Marsica. Un paio di inneschi nella gola tra Marruci e Arischia farebbero ipotizzare l’origine dolosa dell’incendio, che si è sviluppato su più fronti. Maggiori accertamenti verranno eseguiti nelle prossime ore. L’ampiezza del fronte del rogo è subito apparsa impressionante ed è andata a colpire una zona già devastata, circa venti anni fa, dagli incendi. Il fronte correva per 4 chilometri e si è temuto che le fiamme potessero svalicare verso Pizzoli e verso Collebrincioni. La mente di chi assisteva al propagarsi del rogo, alimentato dal vento e favorito dalla temperatura intorno ai 35 gradi, è andata al disastroso incendio doloso dell’agosto 2007 a San Giuliano, in una zona molto vicina, in linea d’aria. Per consentire le operazioni di spegnimento ed evitare rischi per gli automobilisti, dopo un paio d’ore è stato chiuso al traffico un tratto della statale 80, in entrambe le direzioni, compreso tra l’incrocio di Arischia e il Valico delle Capannelle. Il transito è stato deviato per Marruci, poi sulla statale 260 fino a Capitignano. Sul posto anche il direttore regionale dei vigili del fuoco Stefano Marsella, il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore comunale Fabrizio Taranta. «L’incendio non è stato ancora spento», ha detto in serata Silvio Liberatore, responsabile del servizio emergenza della Protezione civile regionale, «ma stiamo monitorando costantemente la situazione. Sarà una lunga notte. E se non si alzerà il vento e se domani (oggi per chi legge) avremo a disposizione un adeguato numero di mezzi, dovremmo riuscire a fermare il fuoco. Il problema è che le temperature saranno di nuovo roventi».
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