Incidente nella Valle Roveto: orso travolto e ucciso sulla superstrada

Animale giovane e di circa 150 chili: attraversa all’improvviso e viene falciato, poi un tamponamento. Feriti i conducenti
SAN VINCENZO VALLE ROVETO. È morto un altro orso. Investito mentre attraversava la carreggiata della statale 690 Avezzano-Sora, nota ai più come superstrada del Liri. Nuovamente scena drammatica per la specie protetta, già al centro delle cronache nazionali ad agosto 2024 per l’investimento di un maschio di oltre 20 anni di età, mentre risaliva la rampa d’accesso dal centro abitato di Canistro. Lievemente feriti i conducenti dei veicoli rimasti coinvolti. Ma torna in primo piano la polemica attorno ai pericoli della coesistenza tra orsi ed esseri umani. Soprattutto in un territorio che da mesi denunciava la presenza costante di almeno quattro diversi esemplari. E allora c’è chi parla di tragedia annunciata.
L’INVESTIMENTO
Lo schianto dopo le 21.30, a pochi metri dagli svincoli di Santa Restituta, frazione di San Vincenzo Valle Roveto. Alla guida dell’auto che ha investito l’orso una giovane del posto, poi tamponata da un secondo veicolo che viaggiava dietro di lei. Entrambi i conducenti sono scesi dagli abitacoli e si sono trovati di fronte, steso sull’asfalto, un giovane orso maschio di grossa taglia senza vita. Hanno chiamato il 112 e atteso l’arrivo dei soccorsi. Oltre al personale Anas, gestore della strada, i carabinieri della stazione di Balsorano, il sindaco di San Vincenzo Carlo Rossi e alcuni amministratori.
L’animale ha attraversato all’improvviso. Forse dopo aver risalito la rampa di ingresso, che costeggia la ferrovia e il corso del fiume Liri, dove era stato avvistato in più di un’occasione. Allertati gli uffici del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sul luogo dell’investimento sono intervenuti i guardiaparco per la rimozione della carcassa. Operazione avvenuta intorno alla mezzanotte.
PERICOLO NOTO
Tra i primi a intervenire il sindaco Rossi. Conosce perfettamente la portata della perdita. «Un altro esemplare che viene a mancare in conseguenza di un episodio drammatico. Sono enormemente dispiaciuto. Ciò a cui ho assistito mi ha molto segnato», spiega Rossi mentre attende l’arrivo del personale del Parco per offrire un sostegno materiale alle operazioni di recupero dell’animale ucciso. «Qui sul territorio, tra il capoluogo e le frazioni, da mesi ci ritroviamo a convivere con gli orsi», ha spiegato il sindaco. «In questa zona, in particolare, stanziava un esemplare che fino a pochi giorni fa aveva fatto visita a un pollaio e a diversi alveari. Eravamo consapevoli della situazione e per questo ci eravamo attivati in tempi non sospetti con il Parco. Con il quale avevamo già stretto una sinergia e firmato un protocollo per far sì che i nostri concittadini sapessero come comportarsi per garantire la sicurezza di tutti. Ma il pericolo c’era. L’incidente di stasera (ieri per chi legge, ndr), è anche un monito per il futuro. Perché tragedie simili, in queste condizioni, potranno ancora succedere. Con queste temperature elevate, ben al di sopra delle medie stagionali, gli orsi non vanno in letargo e continuano ad aggirarsi intorno ai centri abitati in cerca di cibo. E ormai gli avvistamenti sono frequenti. Per questo bisogna tutelare la specie e gli stessi automobilisti. Perché le conseguenze», ha concluso Rossi, «avrebbero potuto essere ulteriormente gravi».
LE INDAGINI
Stando ad una prima ispezione della carcassa da oltre un quintale e mezzo, il decesso sarebbe avvenuto per il trauma subito alla testa. Almeno stando a quanto raccontano le ferite riportate nello schianto. L’orso è stato trasportato a Pescasseroli, negli ambulatori del Parco. Nelle prossime ore si procederà ad esami ulteriori per risalire all’età precisa e alle cause esatte della morte.
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