Infiltrazioni mafiose, fenomeno in crescita

25 Gennaio 2015

L’appello del Pg Falcone: «Le istituzioni collaborino per contrastare le condotte corruttive»

L’AQUILA. Sia il presidente di Corte d’appello che il Procuratore generale hanno posto l’accento sulle infiltrazioni. Il presidente Stefano Schirò, ritiene «in crescita il fenomeno delle infiltrazioni di criminalità organizzata proveniente da Sicilia, Campania e Calabria e interessate alle attività economiche nell’intera regione e, in particolare, alla ricostruzione nell’Aquilano e al traffico di droga nelle Province di Teramo e Chieti». Il rischio infiltrazione della malavita organizzata, contrastata tra gli altri dalla Procura antimafia dell’Aquila, è tra le criticità maggiori nel territorio segnalate nella relazione presentata da Schirò nel corso della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2015. Tra le inchieste citate, «un procedimento in fase dibattimentale che riguarda la criminalità calabrese», quello che vede imputato anche un imprenditore aquilano con tentativi non riusciti di aggancio della ’ndrangheta e «un altro ancora in fase di indagini preliminari, ma con emissione di numerose misure cautelari, che vede la cointeressenza tra imprese locali e altre collegate alla camorra». Oltre al capoluogo, in materia di infiltrazioni per Schirò è «degna di menzione «l’attività della Procura di Vasto «territorio a rischio, sia per la sua vicinanza ad aree a più alta concentrazione malavitosa, sia per l’insediamento, in paesi del circondario, di esponenti della camorra».

Ha stimolato le Istituzioni a un maggiore contrasto contro condotte che «non soltanto minano il sentimento di coesione sociale, ma pregiudicano anche la fiducia nelle istituzioni, comportando inevitabilmente sentimenti di ribellione» il procuratore generale Giuseppe Falcone, nella sua relazione in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2015. Nel 2014 «l’attività di ricostruzione nel settore pubblico», ha detto, «è apparsa spesso permeata da fatti corruttivi, da turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. Nella ricostruzione privata è stata registrata la presenza e infiltrazione della criminalità organizzata, favorita spesso dalla poca chiarezza, per non dire quasi inesistenza, di una normativa adeguata». Il Pg ha rilevato «l’esistenza, sempre più preoccupante, di una connessione tra condotte criminose della criminalità organizzata e condotte illecite di funzionari, favorite queste ultime spesso dalla negligenza o dall’assenza di controlli.

(g.g.)

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