Sulmona

Inseguì l’orsa Bambina e il suo cucciolo per filmarli: via al processo per un 63enne di Rivisondoli

22 Settembre 2025

L’episodio sarebbe avvenuto nel centro di Roccaraso. Un’ipotesi di maltrattamento di animali, a detta dell’accusa, che l’uomo avrebbe poi documentato in un video della durata di circa un minuto diffuso sui social

SULMONA. Scatta il processo al 63enne G.C. di Rivisondoli (L'Aquila) accusato di maltrattamento di animali per aver inseguito e filmato l'orsa Bambina il 27 giugno 2023, nel territorio di Roccaraso. Secondo l'accusa, l'orsa Bambina (orso bruno marsicano) era stata inseguita in auto, mentre era insieme a un cucciolo; un inseguimento durato circa un minuto che aveva spaventato l'animale. L'imputato aveva immortalato la scena e pubblicato il video sui social. Secondo l’accusa, il gesto documentato in un video della durata di un minuto poi diffuso sui social avrebbe sottoposto gli animali a “sevizie o fatiche insopportabili” per le loro caratteristiche etologiche. Il pubblico ministero contesta al 63enne che l’inseguimento, proseguito per alcune centinaia di metri, abbia generato gravi conseguenze sul piano comportamentale e fisiologico della madre e del cucciolo. Nell’atto di imputazione si sottolinea come la condotta abbia indotto gli orsi in uno stato di stress, con possibili risposte organiche negative, aggravate dalla giovane età del cucciolo e dal periodo di alimentazione non ottimale della madre; costretto gli animali a un consumo straordinario di energie in una fuga improvvisa, riducendone le capacità di sfuggire a successivi pericoli o di spostarsi alla ricerca di cibo; interferito con il comportamento naturale della femmina, compromettendo la tattica di protezione del piccolo dai maschi adulti, che in natura tendono ad aggredire i cuccioli per riaccoppiarsi con la madre.

Tre le associazioni ammesse come parte civile: l’Associazione dei Consumatori, il Partito Animalista e il TAI (Tutela Animali Invisibili) di Teramo.