Calcio serie B

Il Pescara trasformato: ora è un gruppo e ha gioco

23 Settembre 2025

I rinforzi e il lavoro di Vivarini stanno producendo gli effetti sperati: la sensazione è che la strada intrapresa possa essere quella giusta

PESCARA. Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di un mese, nessuno si meraviglia se diciamo che Vincenzo Vivarini ha usato e bene una bacchetta magica. Perché i progressi del Pescara da quella serata di agosto contro il Cesena alla domenica contro l’Empoli sono stati evidenti e per certi versi incredibili. Il mercato, portato avanti con la forza delle idee mettendosi le mani sulle orecchie dal ds Pasquale Foggia, ha oggettivamente rafforzato la squadra. Il lavoro puntiglioso, quotidiano e ispirato di Vincenzo Vivarini ha completato la costruzione di quella bacchetta magica di cui sopra che ha trasformato la squadra e l’ha resa bella e vincente contro l’Empoli. In quel Pescara, contro il Cesena, Desplanches fu considerato un eroe nonostante i tre gol subiti. Contro l’Empoli, a distanza di un mese, è stato spettatore non pagante. O quasi. Già questa potrebbe essere la fotografia di un cambiamento che però non deve far abbassare la guardia e non deve illudere.

Una rondine non fa primavera, ma la sensazione è che la strada intrapresa possa essere quella giusta. Contro il Cesena non c’erano Dagasso, Valzania e Pellacani, oggi determinanti e non c’erano Corazza, Capellini e Tsadjout anche loro determinati. E rispetto a Mantova e al primo tempo di Venezia c’è stata anche una sostanziale novità tattica. Più equilibrio con Valzania per Sgarbi, meno praterie concesse agli avversari e tanta sostanza in più che spesso si è tramutata in palle gol costruite. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. È una regola della matematica che però nel calcio non sempre corrisponde a verità. Perché tra Valzania esterno e Valzania nel cuore della manovra il risultato è cambiato. Eccome se è cambiato. Eppure sempre Valzania è, ma quell’intensità, quella competenza nel leggere le giocate e quella gamba che va in campo aperto mancavano e tanto a questo Pescara.

Fattore Tsadjout. Quando parlavamo di forza delle idee il riferimento era anche all’operazione Tsadjout. Non fa tanti gol dice lo storico? Vero. Ma poi c’è una realtà che le statistiche non documentano. E il Pescara con Tsadjout (Venezia e Empoli) ha avuto un peso specifico e una sostanza completamente differente. Vuoi per la fisicità dell’ex Cremonese vuoi per la conseguenze che ne derivano con il Pescara che spesso riesce a far partire le sue giocate grazie al lavoro del centravanti. In attesa di Okwonkwo e Caligara che permetteranno di alzare ulteriormente il livello della squadra.

Lo spirito di gruppo. Lo ha sottolineato il ds Pasquale Foggia dopo la partita, il gruppo è sempre un’arma vincente e dallo scorso anno il Pescara ha scoperto quanto è bello avere una compattezza così forte all’interno del suo spogliatoio. E qualcosa del gruppo della promozione è rimasto. Perché Meazzi e Merola hanno segnato i loro primi gol stagionali, perché Brosco e Pellacani hanno giganteggiato nelle retrovie, perché Squizzato, Dagasso e Valzania hanno fatto cose anche più belle di quelle viste in C. E perché nessuno si è dimenticato che battere subito le rimesse laterali (Baldini docet) può rappresentare un valore aggiunto. Chiedete pure a Carboni che è stato mandato ad assaporare il prato dell’Adriatico-Cornacchia con la rimessa rapida battuta da Pellacani per Valzania prima dell’assist per il destro spacca porta di Oliveri. E domenica ci sarà l’ennesimo match difficile. Classifica alla mano il Modena sta volando (stessi punti del Cesena e del Palermo) e per Brosco e compagni sarà difficilissimo. Ma quanto visto domenica contro l’Empoli regala fiducia e sorrisi.