Infantino, a 39 anni 4 gol in una partita: l’attaccante fa sognare il Notaresco

Calcio serie D, girone F: il bomber di Tricarico (Matera) ha firmato un poker che ha permesso al suo Notaresco di vincere 4-2 sul campo dell'Unipomezia
NOTARESCO. I numeri non mentono. O forse sì. Trentanove anni sulla carta d'identità (festeggiati appena una settimana fa), ma gambe e fiuto del gol restano quelli dei tempi migliori. Il lucano Saveriano Infantino continua a regalare emozioni e reti a raffica. Domenica scorsa, il bomber nato a Tricarico (Matera) ha firmato un poker che ha permesso al suo Notaresco - nel girone F della serie D - di conquistare tre punti preziosi sul campo dell'Unipomezia, nella gara valida per la terza giornata di campionato vinta 4-2.
Dopo la tripletta all'esordio contro la Recanatese, Infantino ha alzato ulteriormente l'asticella, posizionandosi in vetta alla classifica marcatori dell'intera serie D. L'ennesima conferma di un istinto killer in area di rigore, testimoniato da oltre 140 reti realizzate in carriera anche tra i professionisti.
"Il 16 settembre ho festeggiato il compleanno e domenica mi sono fatto un regalo speciale - racconta all'Ansa -. Segnare quattro gol è un traguardo incredibile, non scontato. Non mi era mai capitato in carriera, per questo è stata una domenica davvero indimenticabile".
I 39 anni non sembrano intaccare la sua brillantezza. Lo scorso anno, con 12 reti in 21 partite, è stato decisivo per la salvezza del Notaresco. Oggi, la sua esperienza e la sua forma fisica alimentano i sogni ambiziosi del club rossoblù. "Non ho segreti particolari - spiega -. Negli ultimi anni curo ogni dettaglio: allenamenti, palestra, alimentazione. Mi sono affidato a un nutrizionista e a un personal trainer e mi sento in gran forma. Mi diverto tantissimo".
L'idea di appendere le scarpe al chiodo, dunque, resta lontana. "Il calcio è la mia vita - prosegue -. Conservo l'entusiasmo del bambino che ero, una passione trasmessa da mio padre. Questo sport mi ha formato, i miei valori nascono tutti dal rettangolo verde". Dopo le esperienze importanti con Barletta, L'Aquila, Torres, Ischia, Carrarese, Catanzaro, Teramo e Taranto, l'attaccante lucano si gode oggi la sua avventura abruzzese, senza dimenticare le origini. E soprattutto Matera. "Mi è dispiaciuto molto per come mi hanno fatto chiudere il rapporto con il Matera e per le vicende che hanno portato alla mancata iscrizione in serie D - conclude -. È stata una grande ingiustizia, perché con mister Ciullo e il direttore Ferroni avevamo creato un bel gruppo e un'atmosfera magica, rovinata da poche persone. Sono convinto che presto il Bue tornerà dove merita: mi auguro si possa avviare un progetto serio per riportare in alto i colori biancoazzurri".