Intercettato Chiodi mentre parla con Verdini e Fusi

La replica: non c’entro

L’AQUILA. Tra le intercettazioni spunta anche il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi nell’ambito di una conversazione tra lui, il coordinatore nazionale Pdl Denis Verdini e l’imprenditore Riccardo Fusi.
Questi i fatti. Verdini è insieme a Chiodi e chiama Fusi. «Senti» gli dice «sono insieme al governatore dell’Abruzzo, dimmi come si chiama il vostro consorzio». Fusi risponde erroneamente dicendo «Vittorio Emanuele» visto che il nome esatto è «Federico II». Poi la conversazione viene interrotta ma poco dopo Fusi richiama a dà tutte le indicazioni corrette. Quindi Verdini gli passa il governatore. «Buongiorno presidente», dice Fusi, «piacere di conoscerla... sono Fusi e quando vengo giù verrò a prendere un caffè da lei».

Poi Chiodi gli dà il numero del suo cellulare. Verdini a quel punto riprende il telefonino. «Vai a trovarlo» gli dice «ti spiega un pò tutto. Lui è un amico». Alcune settimane dopo il geometra Fracassi comunica a Fusi che ha vinto l’appalto per una scuola da 7,3 milioni di euro.
Sulla vicenda ecco la precisazione di Chiodi. «Un normale atto di cortesia» dice «che non ha avuto alcun seguito visto che non ho mai incontrato l’imprenditore». «Ho parlato con l’imprenditore Fusi dal telefono che mi è stato passato dal coordinatore nazionale del Pdl, Verdini, con il quale ero in una riunione politica a Roma. «Il mio intervento», prosegue Chiodi, «è solo teso a contrastare ogni becero tentativo di strumentalizzazione politica, peraltro già partito, da parte delle opposizioni in Abruzzo».

Chiodi non commenta l’inchiesta della Procura di Firenze, ma evidenzia: «Per quello che so la gestione dell’emergenza del dipartimento nazionale alla protezione civile si è svolta nel pieno rispetto della legalità».