Isola pedonale, firme per il no

17 Giugno 2010

Si oppongono 63 commercianti su 65. E cresce lo scontro politico

AVEZZANO. Secco «no» dei commercianti all'isola pedonale permanente. Oltre il 90% dei gestori di attività nella zona che il Comune prevede di chiudere alle auto ha firmato una petizione che verrà presentata oggi alle 18,30 all'assessore Mancini durante l'incontro con le associazione.

Il progetto dell'isola sta scaldando gli animi di politici, commercianti e cittadini. Mentre l'assessore al traffico Domenico Mancini rassicura sulla prossima realizzazione dell'area pedonale, in città c'è già chi grida alla clamorosa marcia indietro. I tempi per la realizzazione, infatti, si stanno allungando e il nuovo studio di fattibilità, richiesto dai capigruppo, presuppone lavori che dureranno anni. Intanto, i commercianti del centro hanno deciso di unirsi e di firmare un documento per esprimere la loro contrarierà all'isola. 

«La raccolta di firme è partita spontaneamente», ha spiegato Gianni Napoleone, portavoce della mobilitazione, «e nel giro di due ore hanno aderito 63 commercianti sui 65 del centro. E presto aderiranno anche i proprietari delle attività commerciali delle strade non interessate dal progetto».  A preoccupare Napoleone sono «le perdite economiche che si registreranno con l'attivazione del piano. Un progetto che porterà al blocco della circolazione nelle strade circostanti e a un maggiore inquinamento».

Da qui la proposta alternativa: «Attivare un'isola tra il parco dell'Arssa, piazza Torlonia e piazza Castello e animarla con manifestazioni che siamo pronti a finanziare».  L'entrata in vigore dell'isola permanente potrebbe arrecare gravi e grandi danni economici alle attività commerciali: «Si rischia il licenziamento di 150 dipendenti il giorno dopo la chiusura del centro. Tutti sono convinti che questo progetto vuole penalizzare noi e favorire il centro commerciale». 

Diversa l'opinione del presidente del Comitato mobilità sostenibile, Dario Raglione, l'incontro di venerdì scorso in Comune ha rappresentato «una grande prova di democrazia dell'amministrazione. Siamo d'accordo con la creazione dell'area pedonale perché crediamo in una città a misura d'uomo, in cui ci sia qualità della vita e rispetto per i più deboli: bambini, anziani e disabili». (e.b.)

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