Isolatori difettosi per la destra è colpa di Cialente

L’opposizione si ricompatta e va all’attacco del sindaco: «Spieghi se il Progetto Case è pericoloso per i cittadini»

L’AQUILA. Oltre 4890 isolatori dell’impresa Alga spa non omologati e non omologabili, eppure montati come base antisismica sotto 14 dei 19 quartieri del Progetto Case. Ossia la maggior parte di quelli utilizzati all’Aquila, dove a fornirli per la realizzazione delle palazzine post-sisma furono, nel 2009, l’Alga di Milano e la Fip di Padova (scagionata dall’inchiesta). Quasi 5mila isolatori «a pendolo scorrevole del tipo Algapend» costati allo Stato circa 7,5 milioni «non solo non omologati al momento della fornitura, ma neppure omologabili e neanche conformi al tipi successivamente omologati». A metterlo nero su bianco sono stati il sindaco e l’avvocato del Comune Domenico de Nardis, che in una lettera inviata lo scorso 12 maggio alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla presidenza del consiglio dei ministri chiedono «di porre in essere i necessari accertamenti per appurare le responsabilità contabili». Lettera rimasta «ben nascosta» nei cassetti dell’avvocatura e «stanata» dalle opposizioni di centrodestra, che ieri hanno chiesto alla Commissione Garanzia e controllo di tornare a riunirsi (dopo l’altra convocazione andata a vuoto proprio su questo argomento il 10 novembre scorso) per chiedere lumi all’amministrazione.

Per i consiglieri Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente (L’Aquila città aperta) e Luigi D’Eramo (Prospettiva 2022) il sindaco «deve spiegare ai cittadini perché questa lettera è rimasta nascosta e se le palazzine del Progetto Case sono davvero sicure. E anche», aggiungono, «in che modo l’amministrazione comunale intende affrontare l’ennesima patata bollente che potrebbe costare alle casse comunali, già a rischio collasso, 10 milioni di euro».

Il danno al Comune, proprietario dei complessi edilizi post-sisma, è infatti superiore rispetto all’importo di fornitura, in quanto «il danno cagionato corrisponde alla totalità della spesa che», si legge nella lettera, «l’amministrazione «dovrà affrontare per eliminare gli isolatori», operazione che comporterà la loro rimozione e sostituzione. La questione sollevata dal Comune di fronte alla Corte dei Conti arriva qualche tempo dopo la condanna (ottobre 2013) a un anno di reclusione e mille euro di multa a Mauro Dolce, quale responsabile unico del procedimento per la realizzazione del Progetto Case, «per avere commesso frode nell’esecuzione di pubblica fornitura» relativamente, in particolare, a 200 isolatori sismici della ditta milanese che presentano «criticità sostanziali ai fini della sicurezza e del funzionamento». Anche se, nella lettera di maggio, il Comune parla di «gravissima irregolarità nella gestione del pubblico danaro», per l’opposizione resta la «responsabilità di avere acquisito, nel 2009, un patrimonio edilizio oneroso e complesso da gestire, senza verificare lo stato effettivo dei collaudi degli isolatori». Un patrimonio che, per il centrodestra, sarebbe dovuto rimanere nelle mani della Protezione civile.

Marianna Gianforte

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