L’amico soccorritore: così ho tirato fuori di casa la moglie ferita

Di Domenico: «Gina era a terra, ricoperta dai calcinacci» Il nipote Angelo: «Zio Martino era una persona speciale»

CAPISTRELLO. «Era a terra, ricoperta da calcinacci. Da fuori mi gridavano: “Non entrare, potrebbero esserci altre esplosioni”, ma non potevo non farlo». Sono queste le parole di Cladinoro Di Domenico (nella foto di Antonio Oddi), amico fraterno di Murzilli, il primo a entrare nella casa del suo amico, subito dopo l’esplosione.

«Ho visto le fiamme ma ho immaginato che Gina, la moglie di Martino, fosse in casa e quindi mi sono fatto coraggio e sono entrato», continua il racconto con la voce spezzata in gola, «l’ho trovata riversa a terra e quando ha sentito i passi in casa, ha iniziato a chiamare il nome del marito. Pensava fosse lui. A quel punto l’ho presa in braccio, rassicurandola e l’ho accompagnata fuori. Ho visto il mio amico a terra ma mi sono fatto forza e ho pensato solo a portare sua moglie al sicuro».

«È stato spaventoso», conclude, «mai avrei voluto vedere morto Martino. Sono tornato a Capistrello, da Roma, solo qualche giorno fa per partecipare a una gara di bocce. E invece mi sono ritrovato presente alla sua tragica morte. Nella mia vita ha rappresentato una colonna portante, mi è stato accanto in momenti difficili, aprendomi le porte della sua casa. Era una persona splendida e di una bontà di cuore rara».

Ieri pomeriggio tutta la famiglia di Murzilli è arrivata davanti alla sua casa. I fratelli Antonio, Domenica e Alberto e i figli Natalino, Loredana e Angelo, insieme con i nipoti. Tra i primi ad arrivare il nipote Angelo Bisegna che con molta discrezione e con il dolore struggente che lo affliggeva non si è sottratto a rispondere a chi gli si avvicinava per chiedere cosa fosse successo.

«Mio zio era un uomo straordinario», ha commentato, «era speciale, una persona con un grande orgoglio e un grande lavoratore. Insieme a mia zia, mi ha sempre trattato come un figlio». In piazza Ricetto, ieri pomeriggio sono arrivati anche l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Capistrello, Nicolino Di Felice, e il vice sindaco Alessandro Croce.

«In paese abbiamo udito uno spaventoso boato», ha commentato il vicesindaco, «e siamo accorsi per capire cosa fosse successo. Quando abbiamo appreso la notizia dell’esplosione della casa del nostro concittadino, ci siamo molto addolorati».

«L’intera comunità di Capistrello», conclude, «è sconvolta dalla perdita, in queste circostanze così tragiche, di un uomo onesto e stimato. Ci stringiamo intorno al dolore della famiglia».

Sul posto sono subito giunti anche i nipoti Claudio e Angelo, proprietari dell’agenzia funebre Capodacqua di Capistrello, che si occuperanno del funerale. Sono stati loro a trasportare il corpo di Murzilli all’obitorio dell’ospedale di Avezzano, dove questa mattina il medico legale farà un’ispezione. (m.t.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA