L'Aquila, benvenuta Rachele: la prima nata di Amatrice dopo il terremoto

Festa all’ospedale “San Salvatore” per l’arrivo della figlia del terremoto. La mamma Eleonora e il papà Marco adesso vivono a Montereale

L’AQUILA. La speranza nel futuro si chiama Rachele. È lei la prima bimba di Amatrice, nata dopo il sisma. La giovane mamma, Eleonora Cortoni, 25 anni, la culla teneramente tra le braccia nel reparto di Ostetricia e ginecologia del “San Salvatore”. Rachele Contini, 3 chili e 340 grammi, è venuta alla luce il 5 novembre scorso, alle 17,31 con parto naturale. «L’emblema della rinascita, della vita che deve continuare», dice Eleonora, che ricorda i momenti del terremoto come tanti flashback. «Quella terribile notte ero a casa di mia madre, a Bagnolo di Amatrice. Dormivo profondamente perché eravamo rientrate tardi, dopo una passeggiata nelle strade del paese piene di turisti, visto che il giorno dopo era in programma la sagra dell’amatriciana». Improvvisamente, la scossa, il boato, la terra che trema. «All’inizio non mi sono resa conto della gravità della situazione», racconta la giovane mamma. «Nonostante fossi di 7 mesi, con un bel pancione, mi sono fatta coraggio perché ho visto che la nostra casa aveva retto. Abbiamo raggiunto la piazza: siamo salite in auto e ci siamo spostate in campagna, dove abbiamo aspettato l’alba e l’arrivo dei soccorsi».

La prima telefonata è stata quella del fidanzato, Marco Contini, il papà della piccola Rachele, che viveva a Montereale. E proprio qui i due giovani abitano oggi. «Quando ho capito che il paese era distrutto, ho avuto un tuffo al cuore», dice Eleonora. «Sono stata una delle ultime bambine a nascere nell’ospedale “Grifoni” di Amatrice, prima che chiudesse il reparto maternità. Vorrei che mia figlia crescesse lì. Per il momento staremo a Montereale, nella casa di famiglia di Marco, ma il nostro sogno è trovare un terreno e costruire una villetta tutta nostra ad Amatrice».

La scelta di partorire al “San Salvatore”, dove Eleonora è stata seguita dalla ginecologa Patrizia Palermo, era stata presa già prima del sisma. «Per il momento staremo a Montereale», afferma Eleonora, che lavorava come barista in un locale del paese, «ma faremo di tutto per tornare ad Amatrice».

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