l'atto finale

L'Aquila, Grandi rischi e terremoto: decide la Cassazione

Tra oggi e domani il verdetto della suprema Corte. In Appello sei ex componenti della commissione sono stati assolti

L’AQUILA. Tra oggi e domani la quarta sezione della Corte di cassazione metterà forse la parola fine al processo Grandi rischi, ovvero la «madre di tutte le battaglie» giudiziarie avviate dai familiari delle vittime del sisma per ottenere giustizia. Il dubbio sulla definizione del giudizio poggia su un ventaglio di ipotesi che potrebbero verificarsi. I giudici hanno tre possibilità: annullare la condanna di Bernardo De Bernardinis, che significherebbe nella sostanza mandare tutti assolti; annullare con rinvio davanti alla corte di appello di Perugia, per un nuovo processo di secondo grado con orientamenti che potranno essere compresi solo leggendo il dispositivo, oppure conferma della condanna dell’ex vicepresidente della Commissione Grandi rischi e dell’assoluzione degli altri.

I giudici, più in particolare, dovranno decidere sul ricorso della Procura generale dell'Aquila contro l'assoluzione di 6 dei componenti della commissione Grandi Rischi, Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi, assolti dall'accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose dalla corte d'appello il 10 novembre dello scorso anno dopo la condanna a 6 anni in tribunale. Ma ricorre ovviamente per ottenere l’assoluzione, anche De Bernardinis la cui pena era stata rivista al ribasso a due anni. L'accusa sarà rappresentata dal sostituto procuratore generale Maria Giuseppina Foga.

Al centro del processo c'è la ben nota riunione del 31 marzo 2009, al termine della quale i sette esperti dell'organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio rassicurarono i cittadini inducendoli a rimanere nelle loro case, causando così - questa la tesi dell'accusa, la morte di 29 persone. Le parti civili seguiranno con trepidazione l’udienza in Cassazione. Non saranno sole: il Comitato 3.32 annuncia che sarà presente a fianco dei familiari delle vittime «per difendere la dignità nostra e del territorio».

Sempre oggi, prima dell'inizio del processo, alle 10, in piazza Cavour a Roma, ci sarà il flash mob «Bianco innocenza, un fiore per la giustizia». Un incontro silenzioso cui prenderanno parte artisti, associazioni, rappresentanti della società civile. Tutti indosseranno qualcosa di bianco (anche con un semplice mantello o avvolti da un telo) e terranno un fiore in mano. Si tratta di un evento organizzato da Maria Grazia Piccinini, avvocato, mamma di Ilaria Rambaldi, una delle giovani vittime del sisma aquilano. Ma domani saranno a Roma anche i rappresentanti dei Red Blu Eagles.