L'Aquila, l'arcivescovo Petrocchi invita ufficialmente il Papa 

Prima del rito di apertura della Porta Santa alla basilica di Collemaggio ha dato un messaggio al cardinale Bassetti: l’aspettiamo per l’inizio dei lavori della cattedrale

L’AQUILA. L’arcivescovo metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, ha fatto “pressing” nei confronti del cardinale Gualtiero Bassetti, invitandolo ufficialmente, davanti a quasi diecimila persone, a chiedere a Papa Francesco di venire all’Aquila in occasione dell’avvio dei lavori di ricostruzione della cattedrale di San Massimo.
L’INVITO AL PAPA. È stata al termine della celebrazione della Santa Messa stazionale, che ha preceduto l’apertura della Porta Santa di Collemaggio – dove fino ai vespri di questa sera si potrà lucrare l’Indulgenza plenaria concessa agli aquilani il 28 agosto del 1294 – che monsignor Petrocchi ha dato ad alta voce il messaggio al cardinale Bassetti, da riferire al Pontefice.

L'Aquila, Perdonanza: aperta la Porta Santa a Collemaggio
L'arcivescovo dell'Aquila Giuseppe Petrocchi apre la Porta Santa alla basilica di Collemaggio, e prima del rito legato alle celebrazioni della Perdonanza consegna al cardinale Bassetti un invito per Papa Francesco: lo aspettiamo qui per benedire l'inizio dei lavori della cattedrale. (video di Raniero Pizzi)

IN QUINDICIMILA. In un clima e una temperatura non comune di questo periodo all’Aquila (35°), quasi 15mila persone, secondo le stime del coordinatore del Comitato Perdonanza, Alfredo Moroni, hanno assistito all’arrivo del Corteo della Bolla, partito da Palazzo Fibbioni alle 16, preceduto dalle autorità civili – in testa il vice sindaco Guido Liris – e militari e dal sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi.
ACQUA A VOLONTÀ. Il Comitato organizzatore, insieme al Comune, ha distribuito diecimila bottigliette d’acqua da mezzo litro, per evitare anche che qualcuno potesse accusare malori. Dopo la lettura dell’Editto del Perdono da parte del sindaco Pierluigi Biondi, c’è stato un “buco” di oltre un quarto d’ora per l’inizio della Santa Messa, che ha fatto slittare dalle 19 alle 20.10 l’apertura della Porta Santa da parte del cardinale Bassetti, inviato dalla Santa Sede.
L’INDULGENZA. Con il rito tradizionale e i colpi alla Porta con il ramoscello di ulivo dell’Orto del Getsèmani,accompagnato dal cerimoniere don Artur Sidor, il porporato ha dato il via alla parte religiosa e più intima della Festa del Perdono, la possibilità per i fedeli di lucrare l’Indulgenza Plenaria. Per ottenerla si deve entrare nella basilica (l’Editto non dice necessariamente della Porta Santa, ma oramai è tradizione), confessarsi e pentirsi totalmente dei propri peccati, recitare il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria e il Credo e, secondo le intenzioni di Papa Celestino e della Chiesa, vengono cancellati tutti i peccati, anche quelli mortali.
BOLLA RESTAURATA. Nella mattinata la Bolla del Perdono è tornata da Roma, dopo un intervento di restauro durato otto mesi da parte dell'Istituto centrale per il restauro del Patrimonio librari. La Bolla è tornata “a casa” ieri mattina e resterà esposta fino alle 21 di questa sera nel salone della Banca d’Italia. L’importante documento è stato scortato dal sindaco Biondi, che ieri lo ha consegnato nelle mani del direttore della filiale Massimiliano Marzano, alla presenza del vice direttore dell’Icr, Eugenio Veca, e delle restauratrici Marta Filippini e Lucrezia Vardaro. Il sindaco ha anticipato che l'amministrazione sta pensando «a un luogo e a un modo che consenta di rendere fruibile in sicurezza la Bolla», il cui recupero, commissionato e finanziato dalla Soprintendenza archivistica dell’Abruzzo e del Molise, è iniziato con lo studio dei danni sull'antica pergamena ed è poi proseguito con la pulitura, il consolidamento del testo e la distensione del supporto. «L'esposizione della pergamena all'ambiente in cui è stata conservata per oltre 700 anni ha portato a variazioni dimensionali del supporto e l’inchiostro ha cominciato a distaccarsi», ha spiegato la Filippini.
VISITA PRIVATA. Nella stessa mattinata, il cardinale Bassetti ha fatto visita alla cappella della Memoria («dove ho visto i nomi e un album con le foto delle vittime del terremoto», ha detto il cardinale durante l’omelia a Collemaggio), e poi la cattedrale di San Massimo («mi sono commosso, perché è come vostra madre con il cuore squarciato»). Infine, accompagnato da don Ramone anche in questo caso dall’arcivescovo Petrocchi, Bassetti ha visitato la mensa della parrocchia di San Francesco a Pile. «Nella mia breve visita, ho visto le ferite ancora sanguinanti di questa città, che provocano un dolore profondo. Si devono superare lentezze e incertezze, che provocano ulteriore dolore», ha detto il cardinale. Prima dell’omelia, ha voluto dare un saluto particolare all’arcivescovo di Ancona-Osimo, Angelo Spina, già vescovo di Sulmona e Valva. E poi al sindaco Biondi.
MESSE E CHIUSURA. Oggi le Messe alle 7.30, alle 10, alle 11.30, alle 15.30 e alle 18.30, con la Santa Messa stazionale, il rito di chiusura della Porta Santa e il Corteo dei rientro della Bolla in Comune.
(ha collaborato
Marianna Gianforte)
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