L'Aquila, minorenni aggrediti con coltelli e spranghe: 11 indagati e 4 arrresti

Banda di giovanissimi (5 maggiorenni) in trappola, le indagini della squadra mobile sfociano in ordinanze di custodia per furto, lesioni e atti persecutori

L'AQUILA. C'era una "banda" di giovanissimi dietro la serie di furti e rapine avvenuta in città nei confronti di minorenni. A capo c'erano due maggiorenni, la maggior parte del resto del gruppo era costituita da minori. A scoprirlo è stata la polizia che ha fatto scattare gli arresti ai polsi di giovani italiani e stranieri: 11 gli indagati.  Le indagini della squadra mobile sono sfociate con quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari per furto, rapina, ricettazione, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata e atti persecutori nei confronti di adolescenti. Gli altri 7 (sei dei quali minorenni) sono stati denunciati.

La conferenza stampa della polizia (foto di Raniero Pizzi)

Sono in tutto 11 (5 maggiorenni e 6 minorenni) gli indagati nell'inchiesta sugli episodi di violenza nel centro storico, in particolare nella zona di San Bernardino e corso Vittorio, luoghi di ritrovo dei giovani. Sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 20enne italiano e un 19enne albanese, mentre un 23enne italiano è agli arresti domiciliari. Sul destinatario di un quarto provvedimento di arresti domiciliari, un 19enne di origini albanesi, sono state diramate le ricerche.

I fatti hanno avuto inizio nel giugno 2018. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli, hanno consentito di delineare l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, formata da due maggiorenni e tre minorenni. La "banda" avrebbe commesso delitti contro il patrimonio, spesso anche con l'utilizzo della violenza, e reati contro la persona per "punire" le vittime che cercavano di reagire alle angherie del gruppo. Negli espisodi di violenza sono stati impiegati coltelli e una spranga di metallo. Alcuni degli indagati hanno preso parte a singoli episodi, altri sono stati coinvolti in più reati. La "banda" si sarebbe in particolare accanita nei confronti di due fratelli minorenni, risultati vittime di numerosi episodi di atti persecutori, spesso sfociati anche in aggressioni e quindi in lesioni personali.