L'Aquila, partorisce con il medico che al telefono guida il papà

La donna ha le doglie in casa e l'ambulanza non può arrivare in tempo utile: il piccolo Tommaso nasce grazie agli operatori del 118 che danno istruzioni telefoniche al genitore

L’AQUILA. Il travaglio, lo spavento e la paura di non farcela, ma poi arriva il lieto fine. Una festa dell’Epifania particolare per una famiglia aquilana e per gli operatori del 118, i quali, con la loro abilità e esperienza, hanno guidato a distanza la nascita di un bambino venuto alla luce improvvisamente durante la notte nella casa dove ora sventola il fiocco azzurro. Il tutto per la gioia del padre (che ha eseguito con freddezza le direttive dei medici) e della madre (che ora sta bene) nonostante lo stress.

IL SOCCORSO. Il travaglio e le contrazioni ci sono state alle 2 del mattino del 6 gennaio e il padre del piccolo null’altro ha potuto fare se non avvertire gli addetti del 118, i quali si sono trovati a fronteggiare un’emergenza davvero inusuale. All’Aquila, a memoria d’uomo, un episodio del genere non era mai successo. Ma altrettanto inusuale è stato il ruolo del padre del piccolo Tommaso, che mettendo la parte ogni preoccupazione, si è improvvisato ostetrico con successo. Non poteva essere diversamente visto che la distanza tra il San Salvatore e l’abitazione della famiglia aquilana non permetteva all’ambulanza (pur partita immediatamente) di arrivare in tempo utile. I medici, per quanto possibile, hanno istruito il genitore a distanza e lui è riuscito con freddezza a compiere quei movimenti lenti, conosciuti solo in teoria perché appresi poco prima in diretta, che hanno reso radiosa una giornata che poteva avere anche altri esiti vista la singolarità dell’evento. Ma va anche detto che dare consigli medici a chi si trova a casa in difficoltà e non è subito raggiungibile è pane quotidiano per gli addetti del servizio del 118. Probabile che il giovane padre, adeguatamente catechizzato, abbia anche seguito la prassi per la quale il bambino appena nato viene fatto piangere con un buffetto, per espellere il muco e liberare le vie aeree permettendogli di respirare meglio e di entrare nella nuova realtà. Il resto lo hanno fatto la natura e il destino che non hanno frapposto altri intoppi oltre a quelli che erano stati brillantemente superati con tanta fatica. Non ultimo il fatto che la strada era lievemente ghiacciata e l’ambulanza non ha potuto sfrecciare a tutta velocità verso l’abitazione per comprensibili ragioni di prudenza.

IN OSPEDALE. Una volta arrivati all’ospedale San Salvatore il neonato è stato trasferito al pronto soccorso pediatrico per gli accertamenti e per scongiurare qualsiasi patologia che sarebbe potuta insorgere data l’insolita modalità di venire al mondo. Accurati controlli sono stati fatti anche alla mamma e hanno dato risposte favorevoli. E il papà del piccolo ha avuto modo, per quanto possibile, di rilassarsi e godere di quel momento dopo quel’esperienza unica e, a dir poco, snervante. Attualmente la madre e il piccolo sono in ospedale da dove presto saranno dimessi per tornare in quella casa dove il piccolo è nato, proprio come accadeva tanti anni fa quando venire alla luce (ma con l’ostetrica) nella propria abitazione era prassi corrente.

IL PADRE RASSICURA. «Intorno alle 2 di questa notte è arrivato Tommaso», ha scritto il padre su Facebook dopo il lieto evento. «Sfortunatamente il parto è stato un poco complicato, praticamente è uscito dentro casa, corsa in ambulanza tra ghiaccio e neve, adesso il piccolo è ricoverato in Neonatologia per accertamenti anche perché è arrivato con la temperatura corporea molto bassa. Speriamo bene, io sto morendo. È proprio vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno e oggi ho scoperto di averne proprio tanti che anche con una semplice parola, un semplice simbolo mi sono stati vicino in un momento un po delicato. Vi ringrazio tutti dicendovi anche che mamma e figlio stanno bene, ancora grazie».

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