L’Aquila recupera Carbonelli e Corticchia 

Domenica rientro sul campo della Santegidiese. Il baby Tavoni: «L’obiettivo è staccare le inseguitrici»

L’AQUILA. Alla ricerca della sedicesima vittoria in campionato, domenica L’Aquila del tecnico Massimo Epifani sarà ospite della Santegidiese per la sesta giornata di ritorno. I tifosi rossoblù potranno assistere alla gara, con inizio alle 15, dal settore ospiti (tribuna coperta) del Comunale di Sant’Egidio alla Vibrata munendosi di biglietto unico dal costo di 7 euro. Con la Santegidiese torneranno dopo la scontata squalifica Tommaso Carbonelli e Nicolò Corticchia. La capolista, che martedì ha ripreso gli allenamenti al Gran Sasso, ieri ha registrato l’assenza di Andrea Bellardinelli, alle prese con un leggero fastidio alla caviglia. Reduce dalla batosta (6-0) inflitta al Montesilvano, L’Aquila continua a testa bassa a lavorare per raggiungere il proprio obiettivo, come dice il terzino sinistro Filippo Tavoni. «Il morale dopo una grande vittoria è positivo, dobbiamo continuare su questa strada perché è quella giusta», esordisce Tavoni, «il mister ci ha detto che la vittoria di domenica non ci deve far credere di essere arrivati alla meta. Il campionato è tosto: ogni squadra viene a giocare contro di noi come se fosse per loro una finale. L’Aquila deve continuare il proprio cammino, riuscendo a staccare Giulianova e Renato Curi Angolana in classifica». Difensore classe 2004, Tavoni è da inizio stagione titolare nella difesa rossoblù (la meno battuta del girone) e con Montesilvano è arrivato il primo assist che ha permesso a Henri Shiba di realizzare la prima rete della gara. «Domenica è arrivato il mio primo assist della stagione e di questo sono contento. È la mia prima esperienza tra i grandi ed è tutto nuovo per me», aggiunge, «noi under siamo tutti bravi e a sinistra sono la prima scelta del mister anche se credo che Pietropaolo si ritaglierà il proprio spazio tra campionato e Coppa». «Stiamo facendo un grande lavoro grazie ai colleghi di reparto più esperti Brunetti, Cassese, Scipioni e ai consigli dei giocatori più grandi che ricoprono altri ruoli», sottolinea il numero 24 dell’Aquila, «ci dicono cosa dobbiamo migliorare e sappiamo dargli il giusto ascolto. Siamo un gruppo molto legato, i più grandi sono per noi come dei fratelli». (a.l.)
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