L'Aquila, torna la paura: altre tre scosseGli esperti: "È una delle zone più a rischio d'Italia"

3 Settembre 2010

La terra trema ancora: magnitudo 3.3 alle 4,24, 2.2 alle 6,53 e 2.1 alle 7.04. Gli esperti: "L’area tra L’Aquila e Montereale è tra le più a rischio della penisola". Nell'Alta Valle dell'Aterno arrivano le tensostrutture, ma la gente dorme in auto e roulotte

MONTEREALE. Non si ferma lo sciame sismico nel distretto dei Monti Reatini. Anche questa notte la terra ha tremato due volte. Alle 7.04 c'è stata una scossa di magnitudo 2.1, alle 6,53 di 2.2, mentre alle 4,24 il sisma è stato più intenso: 3.3. I comuni più vicini all'epicentro sono Borbona (in provincia di Rieti), Barete, Cagnano Amiterno, Capitignano e Montereale (in provincia dell'Aquila).

All'Aquila torna la paura e il potenziale rischio di una forte scossa è stato ribadito da un report dell'Ingv che inserisce l'area compresa tra Montereale e Cittareale nelle zone a maggiore pericolosità sismica del Paese. Il tutto ricordando che i due terremoti del 1703 ebbero una magnitudo ben superiore a quella del sisma del 6 aprile 2009. In molti continuano a dormire in macchina, in roulotte o nelle casette di legno, ma non nei presidi allestiti dalle squadre regionali di Protezione civile.

INFOGRAFICA L'evoluzione dello sciame sismico

PUNTI DI RACCOLTA. L'area di Madonna in Panthanis, nella parte bassa di Montereale, è talmente umida che spesso, nelle prime ore del mattino, è coperta da una densa foschia. Proprio lì, tra il santuario e il laghetto, è stata montata una delle tensostrutture. Gli altri due tendoni, simili a quelli utilizzati per le mense nei centri di accoglienza durante la fase di emergenza del post-terremoto, sono stati piazzati a Cagnano Amiterno e Capitignano, nei campi sportivi.

A Campotosto, invece, ci sono una tenda e un gazebo che si appoggiano a un'area già attrezzata con una casetta di legno e un modulo bagni; ci lavorano i volontari della Novpc di Tagliacozzo. Le tende sono dotate di panche ma non sono riscaldate e non sono attrezzate per ospitare persone, specie con le temperature della notte. Gli spazi si intendono come luoghi dove incontrarsi e stare al riparo dalle intemperie, ma che non hanno la pretesa di essere dormitori.

«La nostra squadra presidia questo punto 24 ore su 24», assicura Giuliano Luciani, volontario dell'Associazione nazionale alpini, al lavoro a Cagnano Amiterno. «La gente del paese sa che può rivolgersi a noi in qualsiasi momento». Situazione analoga a Capitignano, dove la tensostruttura dell'Anpas Abruzzo è stata sistemata al campo sportivo.

«Qui abbiamo allestito la tendopoli all'indomani del terremoto aquilano», dichiara Gabriele Mililli, responsabile comunale dell'ufficio sismico, «è il luogo ideale in quanto baricentrico rispetto alle sei frazioni, ma per il momento è impensabile che si possa dormire sul posto, con queste temperature». In totale sono al lavoro circa 60 persone, con una quindicina di associazioni di volontariato, oltre alla Croce Rossa. Forse oggi verrà montata qualche tenda per poter ospitare la gente anche di notte.

LA PREFETTURA. Ieri mattina si è riunito il Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto dell'Aquila, Giovanna Maria Iurato, insieme ai rappresentanti dei Comuni dell'Alta Valle dell'Aterno. In questo contesto, è stato richiesto ai sindaci di proseguire lo screening delle situazioni abitative a rischio. I tecnici della Protezione civile regionale, della Sge e del Cnr-Itc hanno intanto avviato le verifiche negli edifici pubblici. I sopralluoghi sono stati effettuati a Montereale, Barete, Cagnano e Capitignano. La responsabilità delle verifiche è demandata agli enti locali.

LE SCOSSE DI IERI. Tre nuove scosse sono state registrate nella notte tra mercoledì e giovedì. La prima, di magnitudo 2.2, si è verificata alle 23.02, la seconda di magnitudo 2.8 alle 23.50, mentre la terza di magnitudo 2.1 alle 3.19. Ma a preoccupare di più è il report dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), diffuso attraverso il suo sito, in cui si fa riferimento alle due forti scosse, del 14 gennaio e del 2 febbraio 1703, con magnitudo stimata attraverso analisi macrosismiche, pari rispettivamente a 6.8 e 6.7. L'Ingv ricorda anche il terremoto di Amatrice del 1639, con 6.3 di magnitudo.

Lo sciame attuale nella zona del reatino è iniziato a metà giugno del 2009 e interessa prevalentemente la parte sud del distretto. Una situazione di ansia e di incertezza che ha determinato l'annullamento della fiera-mercato che avrebbe dovuto tenersi domenica a Montereale. Un provvedimento disposto dal Comune per problemi di sicurezza. «Dovevamo restare fino a ottobre», confida Luisa Di Stefano, una friulana in vacanza a Montereale, «ma vogliamo andare via subito da qui. Noi il nostro terremoto lo abbiamo già avuto».

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