L'Aquila, truffa sulla ricostruzione: assolta ex finalista di Miss Italia 

Maria Chiara Farina, di Civita d'Antino, ora ingegnere edile, era coinvolta in uno dei filoni minori della ricostruzione dell’Aquila per poche migliaia di euro

L’AQUILA. Tra le decine di tecnici con problemi giudiziari per le pratiche della ricostruzione era finita nei guai per 3mila euro anche un’ex finalista del concorso di Miss Italia 2011, che, nel frattempo, è divenuta ingegnere edile. Si tratta di Maria Chiara Farina, di 32 anni, nata ad Avezzano ma originaria di Civita d’Antino (L'Aquila), che era accusata di truffa e falso insieme all’imprenditore romano Gianluca Gentili, di 50 anni. Entrambi sono stati assolti con formula piena dal giudice Adolfo Di Zenzo. Scagionata anche la società Imprendo Italia srl. I due erano imputati, nell'ambito della ricostruzione di un immobile a Pianola. Gentili, nella veste di titolare della ditta “Imprendo Italia” e la Farina in quella di tecnico, avrebbero presentato una documentazione falsa con una presunta simulazione del computo metrico, contabilizzando lavori in più che in realtà non erano stati fatti e procurando così un ingiusto profitto all'imprenditore per una somma inferiore a 3mila euro.

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Contestata anche una tentata truffa con il falso in relazione allo stato di avanzamento dei lavori con la predisposizione di dati artefatti. Il tutto, secondo l'accusa, avrebbe indotto in errore gli organi di controllo per procurarsi 6.700 euro a favore della “Imprendo Italia”. Somma che, però, non è mai stata liquidata dal committente. La stessa ditta, pur se persona giuridica, risultava nel capo di imputazione incolpata per un illecito commesso dall'amministratore unico. Le parti civili erano state identificate nei committenti, Enrico Verini, Roberto Centi, Elio Centi, e nel Comune dell'Aquila, i cui tecnici sono stati ridimensionati nelle previsioni dei lavori dal perito del giudice. I fatti contestati si sono verificati tra l'estate del 2102 e i primi mesi dell'anno successivo.
Le difese, già in udienza preliminare, avevano insistito con ogni mezzo, anche con una perizia dell'ingegnere Alessio Anzuini, per far scagionare gli accusati al punto che il caso venne definito dopo ben due udienze. Le loro argomentazioni, ieri, hanno convinto il giudice che ha chiuso il caso.
Nel corso del procedimento gli accusati sono stati assistiti dagli avvocati Ubaldo Lopardi, Francesco Valentini, Antonio Valentini, Aldo Areddu.
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