L’aquilano Castri insegna a sciare agli americani
L’AQUILA. Manuel Castri, 33 anni, aquilano, insegna a sciare agli americani. Maestro di sci e allenatore, dalle piste di Roccaraso e Campo Felice ha fatto il grande salto. Attualmente, in attesa che...
L’AQUILA. Manuel Castri, 33 anni, aquilano, insegna a sciare agli americani. Maestro di sci e allenatore, dalle piste di Roccaraso e Campo Felice ha fatto il grande salto. Attualmente, in attesa che la neve sia abbondante anche negli Usa, si trova in Finlandia, dove sta operando come skiman (assistente tecnico) per uno dei più promettenti atleti con la tuta a stelle e strisce.
In Finlandia è arrivato dopo tremila chilometri di strada, al volante di un pulmino carico di attrezzature e di competenze da mettere a disposizione del team Usa.
Una passione, quella per lo sci, che lo ha conquistato fin da piccolo, quando ha seguito i primi allenamenti nei corsi scolastici per poi farla diventare una professione. E una ragione di vita. Ha frequentato lo Ski College di Roccaraso, scuola sperimentale per studenti-atleti, andando a vivere in Alto Sangro già a 14 anni, poi ha continuato fino a diplomarsi all’istituto alberghiero. Da lì il corso da maestro di sci, la conquista del brevetto con ottimi risultati e varie specializzazioni successive prima di diventare allenatore. Nei primi anni di attività da tecnico ha operato principalmente in vari sci club di Campo Felice e Roccaraso, dov’è entrato in contatto con gli sci club campani. Il 2024 l’anno della svolta. È stato contattato dal responsabile dello staff americano con la proposta di far parte del gruppo. Skiman e aiuto allenatore, Castri ora segue come un’ombra i campioncini americani in giro per l’Europa e oltre. Una bella esperienza che lo porterà presto sulle piste del circuito nordamericano, sempre neve permettendo. Prima di Natale potrebbe volare in Colorado, anche se non si escludono cambiamenti di programma. Manuel non si spaventa: ha sempre la valigia pronta e l’attrezzatura sistemata a puntino.
Dall’Aquila fanno il tifo per lui, notoriamente schivo e abituato a lavorare a testa bassa con impegno e dedizione, tutti i suoi familiari e amici e soprattutto nonno Gigino Rotilio, suo primo sostenitore.(e.n.)
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