L’epurato De Santis punzecchia Cialente: basta con gli annunci

Contromessaggio di Capodanno dell’ex assessore comunale «Sui posti di lavoro bisogna passare dalle parole ai fatti»

L’AQUILA. «Nel 2016 basta con la politica degli annunci e basta con la gestione diretta del Progetto Case». Questo il contromessaggio di Capodanno dell’ex assessore comunale Lelio De Santis, epurato dal sindaco Massimo Cialente e ora critico nei confronti dell’amministrazione (che governa con Cialente) nel suo ruolo di segretario regionale Idv.

«In questi anni», sostiene De Santis, «tanto impegno è stato profuso dalle istituznoni locali e nazionali e, in particolare, dal Comune per ricostruire case e palazzi e per ridare un volto alla città e al suo territorio, ma pochi sono i risultati in termini di ricostruzione sociale ed economica. La disoccupazione ha raggiunto limiti drammatici e le persone che non hanno da mangiare sono in aumento nel disinteresse generale. Questa situazione insostenibile ha prodotto una crisi economica più generale, con riflessi sul commercio e sulla qualità della vita. Le responsabilità sono certamente del governo nazionale che dimostra scarsa consapevolezza dei problemi seri e irrisolti di questo territorio, ma anche l’amministrazione comunale ha accumulato in questi 7 anni una buona dose di responsabilità nella mancata soluzione di questioni importanti, come lo sviluppo del Gran Sasso, con investimenti bloccati e scontri ideologici che il sindaco ha subìto e accettato, con il risultato che tutto è rimandato al Piano d’area del 2004».

Per l’ex assessore «è assurdo continuare a parlare di 1000 posti di lavoro che saranno creati nei prossimi 2 anni dal turismo, illudendo gli aquilani… Così come per qualche società, oltre ad Accord Phoenix, che potrebbe creare 70-80 posti di lavoro, dopo mesi ancora si aspetta che i dirigenti assumano gli atti autorizzatori per consentire l’insediamento nell’ex Sercom di un’ iniziativa imprenditoriale da tempo anticipata alla stampa… L’annuncio del sindaco di altre aziende pronte ad insediarsi in città è un segnale positivo, ma c’è da sperare che non si tratti solo di annunci preelettorali. L’emergenza delle emergenze, in passato sottovalutata, è il Piano Case che rischia di diventare la palude in cui affonderà l’amministrazione se non sarà capace di affidare in tempi rapidi la sua gestione completa a un global service capace di assicurare efficienza ed economicità. È ora di passare dagli annunci ai fatti».