cinema pacifico

L’esempio di Peppino per i ragazzi

La vita di Impastato (ucciso dalla mafia) raccontata dal fratello

SULMONA. Oltre tre ore con gli occhi e le orecchie bene aperte ad ascoltare i particolari sulla vita di Peppino Impastato. Tre ore in cui il fratello del giovane giornalista, ucciso per le sue inchieste contro la mafia, ha raccontato i danni che ha prodotto e continua a produrre il sistema mafioso in Italia, lanciando un messaggio ai giovani studenti ieri mattina al cinema Pacifico. Un’assunzione di responsabilità e di coraggio. «Da un po' di tempo a questa parte vedo persone rassegnate», ha detto agli studenti Giovanni Impastato, «si pensa ad avere il telefonino di ultima moda e a guardare quei programmi televisivi vuoti e privi di contenuti che riempiono i pomeriggi delle famiglie e dei giovani italiani. Persone che non hanno bisogno della verità. Mandiamo via la rassegnazione. In Italia abbiamo i mezzi per sconfiggere la mafia e sono gli articoli della Costituzione. Se noi vogliamo sconfiggere la mafia e salvare la democrazia insieme a studenti e insegnanti, soprattutto nelle scuole dobbiamo bandire il fascismo e il secessionismo, due cancri banditi dalla nostra Costituzione». Peppino Impastato fu ucciso il 9 maggio 1978 su ordine di Tano Badalamenti, che abitava a cento metri dalla casa di Impastato. I famosi cento passi che hanno dato il titolo al film sulla vita di Peppino e che non sono solo una metafora usata dal regista, ma è effettivamente la distanza presente tra quella che era la casa di Peppino e l’abitazione del boss mafioso. Il bene è stato confiscato alla mafia e affidato a Giovanni Impastato. «Mia madre ha sempre voluto che quella casa restasse chiusa», ha detto Giovanni, agli studenti, «ma da poco tempo l’ho voluta riaprire affinché tutti potessero entrare nelle stanze dove erano stati decisi i delitti più efferati della mafia e anche l’uccisione di mio fratello». Al fianco di Giovanni Impastato c’era Andrea Satta, la voce solista dei Tete de bois e pediatra di base alla periferia di Roma. Anche lui ha raccontato la sua esperienza contro la mafia e contro il fascismo, culminata con la realizzazione di un bellissimo “corto” su Peppino Impastato.

Claudio Lattanzio

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